Chissà se di cose pubbliche rimarrà traccia. Intanto diamoci alle canzonette: Dissociandosi dalle conclusioni sessiste, sperando nelle conclusioni di speranza.
Nostalgia canaglia che mi hai fatta ritornare per ritrovare tutto diverso tutto uguale. Nostalgia canaglia che mi metti il mal di mare, l’ansia da voli da prenotare. Non bisognerebbe mai ritornare, non pensavo che la mitizzazione di passati epici avrebbe … Continue reading →
A volte non si ha il tempo di prendere parola. A volte manca anche un po’ la voglia. Ritornare significa ritrovare tutto al proprio posto e perdere le braccia come Barbie nel video degli Aqua. Però ci sono cose che … Continue reading →
C’è chi dice che in paranoia stat virtus. Come dargli torto? D’altra parte la paranoia quando ti prende assomiglia a un manto scuro che tutto avvolge e tutto fa tacere. Le nostre responsabilità sociali vengono meno di fronte alla paranoia, … Continue reading →
Sono orgogliosa del mio corpo. Sbaglio quando sono orgogliosa del mio corpo abile, bianco, giovane, magro. Non c’è da esserne orgogliose. Dovrei essere orgogliosa del mio corpo cellulitico, smagliato, che imbianca, che si arrotola sui suoi rotolini, miope. Sono orgogliosa … Continue reading →
Questo post l’ho salvato per pubblicarlo il Primo Maggio, festa per chi lavora male e chi non lavora affatto, e poi l’ho scordato. Nel frattempo sono successe varie cose, tra cui la scoperta che in Polonia la generazione che mi … Continue reading →
Eccoci qua, di nuovo in patria, tra gli sbrocchi e le ansie di casa e una vita che non si sa dove andrà a finire. Uno zaino che per quanto grosso non è riuscito come al solito a riportare tutto: … Continue reading →
In questo 12 Maggio per alcune intenso, per me piuttosto di mam kac, ovvero postumi, ho deciso di inaugurare la “rubrica” una o più traduzioni a settimana, per non dimenticare le lingue che con fatica ho appreso. Inizio dal tedesco, … Continue reading →
La polvere, aspettare una automobile che ci si carichi. Venire scortati da due ubriachi del mattino, chissà da quanto, chissà per cosa. Fino alla fermata del bus, aspettare lì, la polvere e il vento e il sole. Poi l’autobus. La … Continue reading →
Ho passato un sacco di anni a dire che non sarei andata a vivere in uno squat o un’occupazione. Perché richiedeva energie e testa, implicazione nella lotta, adesione a uno stile di vita e una comunità, una certa preparazione atletica. … Continue reading →
Succede che si torni indietro, si vada avanti. Facciamo un viaggio in autostop? Chi ci ha detto che eravamo pazzi a fare la Bologna Firenze a piedi non ci conosceva bene. Allora andiamo a Lublino e poi in Ucraina. Leopoli, … Continue reading →
Ho visto le strade della mia città riempirsi di merda, e la chiamano merce e la vendono cara. Ho visto le ferite nei corpi dei miei compagni, feriti da lame infami. Ho visto le ferite di lame infide, lame assassine, … Continue reading →
Avete presente la sensazione di aver trovato la quadratura del cerchio? Io l’ho avuta sperimentando queste polpette, per consistenza e gusto. Ingredienti: lenticchie decorticate (quante ne volete, io per una persona ne faccio circa 50g) fiocchi di riso da cuocere, 1/3 … Continue reading →
C’è chi si sente a casa al McDonald, perché dove vai vai sono tutti uguali. In effetti è l’unica cosa che ricordo di quel libro che deve essere stato interessantissimo che scrisse Jovanotti, Il grande boh! e che lessi in … Continue reading →
Post che avrei voluto scrivere alcune settimane fa, mentre abbandonavo posti, persone e cose, mi incazzavo e lasciavo case, convivevo con persone inaspettate con inaspettata gioia e tanto altro ancora. Sono parole semplici, sempre valide. Si sommano a tutte quelle … Continue reading →
Disclaimer: post brutalmente liberale, con tanto di metafora sessista. Perdono. In culo oggi no mi fa male E poi vorrei prima chiacchierare un po’ con te perché ho stima del tuo intelletto , Si può supporre che sia sufficiente per … Continue reading →
Quattro ragazze, una città. 26 anni ciascuna, differenti provenienze, stesso programma universitario a farle incontrare. C. viene dagli Stati Uniti, dove ha conosciuto A., studente iraniano che non può lasciare gli USA a rischio di perdere la cittadinanza. Avrebbe un … Continue reading →
Ce l’ho fatta. Sono uscita da facebook da alcuni mesi e sono sopravvissuta. Non che ne dubitassi, ma magari c’è chi si chiede perché l’ho fatto o se mi manca. Non mi manca, in verità a volte sbircio cose su … Continue reading →
Vorrei che questo mondo brutto fosse un po’ meno brutto. Che ci fossero meno repressione, meno TAV, meno estradizioni, meno idioti di qualsiasi squadra calcistica, meno violenza di genere e meno divisioni di classe, razza, capacità. Eccetera. Però alla pace … Continue reading →
Se la risignificazione ha un suo lato cuoco, ne siamo maestre! Ingredienti: polenta avena farina integrale farina di glutine zucchero olio acqua mele o altra frutta frutta secca succo di frutta Mescolare gli ingredienti in quantità casuale in modo che … Continue reading →
24 Dicembre. Tradizionalmente in famiglia si va a casa dei nonni paterni. Una volta era il momento più ambito. Tanto da mangiare, gli zii che sembravano così simpatici e goderecci, un po’ ubriachi a fine cena, la cugina quella bona … Continue reading →