Femminismi
[Traduzioni] Nessuno spazio ai fondamentalismi, nessuno spazio alla polizia: Giorgiana vive
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In questo 12 Maggio per alcune intenso, per me piuttosto di mam kac, ovvero postumi, ho deciso di inaugurare la “rubrica” una o più traduzioni a settimana, per non dimenticare le lingue che con fatica ho appreso.

Inizio dal tedesco, un articolo comparso su Taz, giornale di “sinistra” (purtroppo filoisraeliana) e potete leggerlo qui. L’articolo riguarda gli scontri di massa che sono stati fatti in Bangladesh contro la blasfemia e per la separazione dei sessi. La situazione è complicata e chissà da che parte stare. Sicuramente né dei fondamentalisti né della polizia che li ammazza.

Ci tenevo a pubblicare oggi, mentre i fondamentalisti di casa nostra pretendono di prendere Roma, mentre le sorelle li contrastano. Anche questa volta contro i divieti delle Questure. Contro ogni fondamentalismo, contro ogni polizia. Ricordando Giorgiana.

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Scontri di piazza contro la blasfemia.

Centinaia di migliaia di islamisti scendono in strata contro bestemmie e per la separazione dei generi. Il governo interviene pesantemente.

di Lalon Sander

DHAKA taz | Era comese il centro di Dhaka fosse stato inondato da un mare bianco: domenica hanno manifestato nella capitale del Bangladesh circa 200.000 islamisti per ottenere la pena capitale per la blasfemia,  la reintroduzione di Dio nella Costituzione [für die Wiedereinführung des Bezugs auf Gott in der Verfassung?] e per una stretta separazione tra i generi. Successivamente i manifestanti del partito islamista Hefajat-e-Islam (HI), esclusivamente uomini che indossano abiti e copricapi bianchi sono rimasti e hanno riempito  il centro economico-finanziario della città. “A morte gli atei”, era il grido che risuonava per le strade.

La presidente del Governo Sheikh Hasina aveva già declinato le domande dell’HI prima della manifestazione, dicendo che la blasfemia è già punita sufficientemente dalle attuali leggi. Tuttavia il governo aveva autorizzato la manifestazione, chiedendo però agli islamisti di rimanere pacifici e lasciare la città in serata. Durante la notte la situazione ha subito un’escalation, quando i funzionari dell’HI hanno chiarito che volevano tenere occupata la città fino a quando le loro richieste non fossero state accolte.

Lo scontro contro la polizia è avvenuto di fronte alla più grande moschea di Dhaka. Durante i tumulti gli islamisti hanno dato fuoco a molti negozi, auto e un posto di polizia, la polizia in risposta ha sparato pallottole di gomma, gas lacrimogeni e munizioni cariche. Al mattino erano morte 22 persone, tra cui 3 poliziotti. Nella notte sono arrivati la polizia, i paramilitari e le guardie di confine per sgomberare la città. Come il locale Taz „Daily Star“ ha riferito, gli islamisti si spostavano in ogni angolo della città. Mentre arrivava una delle fughe [Während einigen die Flucht gelang?], le immagini della stampa hanno mostrato come centinaia di sostenitori dell’HI con le mani alzate sono stati scortati dalla polizia.

L’HI è relativamente una nuova “apparizione” nel panorama politico del Bangladesh.  E tanto più sorprendente è che molte persone seguano gli appelli del partito a scendere nelle strade. Già in una manifestazione di massa ad Aprile l’HI aveva mobilitato nella capitale 100.000 persone da tutto il Bangladesh.

L’attacco all’Islam.

Causa dell’improvviso afflusso erano le proteste Shahbagh a febbraio, che erano state dirette contro i blogger apertamente atei. Decine di migliaia erano allora andati in strada, quando un criminale di guerra della guerra di indipendenza del 1971 era stato condannato alla pena detentiva, i manifestanti chiedevano la sua impiccagione. Era uno dei due altri criminali di guerra ancora non giudicati e appartenuti al famoso partito islamico Partei Jamaat-e-Islami (JI).

Le proteste Shahbagh erano dirette anche contro gli islamisti, e molte persone l’avevano inteso come attacco all’Islam. Durante le squalificazioni pubbliche del JI come partito criminale di guerra, l’HI ha aperto un vuoto, avendo successo con il suo appello populista  alla “protezione dell’Islam” dal progresso.

Al tempo stesso l’HI è una parte della lotta di potere tra i due partiti della regione, il governativo Awami Liga e il BNP, per le elezioni parlamentari che si terranno in autunno.   L’attuale regolatore, cui i voti di un interim neutrale erano guidati, ha rinunciato all’Awami Liga [Die bisherige Regelung, dass die Wahlen von einer neutralen Interimsregierung durchgeführt werden, hat die Awami Liga abgeschafft?].

Il BNP ora teme una contraffazione del voto e preme per un “governo apartitico” per le elezioni. Da settimane i partiti dell’opposizione alzano la tensione paralizzando il paese con periodici scioperi generali. Anche la manifestazione dell’HI è stata sussidiata dal BNP.

Dopo la manifestazione la polizia ha ora vietato nuove dimostrazioni nella capitale, così che si è dovuta disdire anche una protesta del partito di governo. Nel frattempo anche il poco seguito campo di protesta a Shahbagh è stato sgomberato. Il governo ha anche chiuso due televisioni, vicine al BNP sotto JI. Il BNP ha di nuovo distribuito cibo e acqua a sostenitori dell’HI nella città e ha protestato contro  violazioni della forza di sicurezza.

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Spero mi si perdonino le parti non chiare, ma era la prima.

Foto da Repubblica.

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