Così tanta acqua sotto i ponti dall’ultima volta che sono passata di qua. L’ultimo post lo scrissi che si era rotto tutto. Tutto. Faticosamente ho rimesso assieme i pezzi, gli stralci, di quell’equilibrio che con tanta fatica avevo trovato, eliminato … Continue reading →
Tornano a ogni turnata elettorale, gli stessi scazzi di venti o trenta anni fa, gli stessi candidati, polemiche becere, sessismo da quattro soldi. Tornano a ogni manifestazione, riunione, assemblea, gli stessi pianti e lamenti, gli stessi odi, più personali che … Continue reading →
Piccola palla di pelo ormai raccolto nei dread che la trascuratezza della tua vecchiaia ti avevano formato, sei arrivata da noi miagolando forte, miagolando hai fatto tutti e sei i piani di scale che ti separavano da casa nostra, mentre … Continue reading →
Tipo che ti sembra quasi ci voglia una cosa così e poi ti svegli e vai a lavoro e pensi che è proprio così.
Alle cose che d’estate se ne vanno, a chi leggerà e a chi no. Sperando di non urtare la sensibilità di nessuno. Spezzo la catena cantautoriale con qualche parola di pancia e un po’ di lacrime in fondo agli occhi, … Continue reading →
Eccoci qua, di nuovo in patria, tra gli sbrocchi e le ansie di casa e una vita che non si sa dove andrà a finire. Uno zaino che per quanto grosso non è riuscito come al solito a riportare tutto: … Continue reading →
La polvere, aspettare una automobile che ci si carichi. Venire scortati da due ubriachi del mattino, chissà da quanto, chissà per cosa. Fino alla fermata del bus, aspettare lì, la polvere e il vento e il sole. Poi l’autobus. La … Continue reading →
C’è chi si sente a casa al McDonald, perché dove vai vai sono tutti uguali. In effetti è l’unica cosa che ricordo di quel libro che deve essere stato interessantissimo che scrisse Jovanotti, Il grande boh! e che lessi in … Continue reading →
Post che avrei voluto scrivere alcune settimane fa, mentre abbandonavo posti, persone e cose, mi incazzavo e lasciavo case, convivevo con persone inaspettate con inaspettata gioia e tanto altro ancora. Sono parole semplici, sempre valide. Si sommano a tutte quelle … Continue reading →
Quattro ragazze, una città. 26 anni ciascuna, differenti provenienze, stesso programma universitario a farle incontrare. C. viene dagli Stati Uniti, dove ha conosciuto A., studente iraniano che non può lasciare gli USA a rischio di perdere la cittadinanza. Avrebbe un … Continue reading →
Il 21 dicembre ero con gli Inferno, che suonavano il loro ultimo concerto incolumi nonostante le profezie dei Maya. C’era chi mi imbruttiva, c’era chi mi portava regali, c’era chi nonostante tutto mi faceva diventare afasica e stupida. Ero felice, … Continue reading →
Si finisce così, di casa in casa, rotolando su divani e letti e poltrone letto. E si vedono città dimenticate e città che non si sarebbero mai immaginate. Si vulcanizza sulla propria pelle il desiderio e la paura, si leggono … Continue reading →
“Chi mi dice ti amo chi mi dice ti amo ma togli il cane escluso il cane paranoia e dispersione inerzia grigia e film d’azione allestite anche le unioni dalle ditte di canzoni e tu non torni più da me … Continue reading →
L’emigrazione non è mai una scelta semplice. Anche quando è temporanea (ma quale emigrazione è permanente?), privilegiata, scelta e voluta. Ho scelto il momento giusto per dire Auf Wiedersehen al mio paese Natale, ai miei amici, al mio (ai miei) … Continue reading →
Sto disegnando i miei contorni. Dopo un anno e passa regalato alla compulsività, a cercare almeno un uomo al mese, riprendere coscienza di me stessa e della mia nudità. Pensare che forse gli uomini nemmeno mi piacciono poi troppo e chiedermi … Continue reading →
Lui (bello, bravo, alto, biondo con gli occhi azzurri, musicista ecc. ecc.) mi viene a salutare, anzi si lamenta perché non l’ho salutato. Quasi quasi mi emozionerei. Un altro lui condivide tutto e mi fa sentire in imbarazzo. Anche perché … Continue reading →