Tipo che ti sembra quasi ci voglia una cosa così e poi ti svegli e vai a lavoro e pensi che è proprio così.
In condivisione di letti e caste notti insonni, penso che non mi piace dormire da sola, e a dormire in due si sta meglio, sempre che si dorma. In condivisione di letti e caste notti insonni sono venuti vari mostri … Continue reading →
Incredibilmente, al ritorno da viaggi complicati con gruppi difficili, in cui si è potuto vedere con i propri occhi cosa voglia dire l’uscita dall’Eden, si è ascoltato con le proprie orecchie l’orrore e si sia vissuta tutta la propria posizione … Continue reading →
In questi giorni in cui l’orrore unisce tutti sotto il braccio dei potenti, non voglio e non posso dimenticare che l’orrore è quotidiano. L’orrore dei migranti che a Melilla si ammazzano sulle barriere di filo spinato della Fortezza Europa, che … Continue reading →
Danzo in oscuri luoghi, danzo da sola ché non so portare né essere portata, ma so bene come autogestire le mie ansie i miei problemi i miei dubbi. Ovvero non gestirli, inondare di parole chiunque su un dato argomento, aspettare … Continue reading →
Sgorgano dal mio corpo un sacco di sentimenti buffi. E dolorosi. E belli. Vivo il lutto dell’assenza di lui in maniera tutto sommato semplice e positivo fino a che nonlovedochemangiaatavolaconaltrenonmiparlanodiluinoncidevostaresedutaaccantoinpizzeriaperchéèlunicopostononmichiedonochefacciaoacapodanno maledetta gelosia, te se pozzino portà via. Maledetta insicurezza, che … Continue reading →
Se di scioperi dobbiamo parlare, parliamone. Parliamo della mia settimana lavorativa che dura sette giorni e di non riuscire a uscire la sera per questo. Parliamo di capitale cognitivo, del lavoro di cercare lavoro quando non lavoro o nelle pause. … Continue reading →
Monti Tiburtini – Colosseo, sulla carrozza che procede da Rebibbia a Laurentina. Una signora truccata che diresti quasi si fosse voluta fare bella con troppa cura, quella che sfocia nella grossolanità. Al telefono: “E insomma m’ha detto che s’è fatto … Continue reading →
Amo la mia città “quella del Pasquino che se la ride di voi”, quella dei romani che per essere romani hanno da salì i tre gradini di Regina Coeli, quella degli spazi occupati, ma solo nei momenti in cui sono … Continue reading →
Siamo tutte sopravvissute, siamo tutte perpetratrici? Non saprei, ma di sicuro io sono entrambe le cose. Partiamo dai panni sporchi: sì, ho insistito oltre il limite che di fronte mi avevano posto, per due volte almeno, poi chissà se ce … Continue reading →
Alle cose che d’estate se ne vanno, a chi leggerà e a chi no. Sperando di non urtare la sensibilità di nessuno. Spezzo la catena cantautoriale con qualche parola di pancia e un po’ di lacrime in fondo agli occhi, … Continue reading →
Ancora tuona il cannone, ancora non è contenta di sangue la belva umana…io chiedo quando sarà che l’uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà… https://www.youtube.com/watch?v=nrUdSlUpe_s
In un pigro sabato lavorativo si entri per affogarsi nel caffè e dare ai dispiaceri la forma di un gelato con panna e non si possa fare a meno di canticchiare la canzone che gli altoparlanti mandano proprio per te. … Continue reading →
UPDATE: molte delle ragazze scappate sono state rapite nuovamente, purtroppo, da quei pazzi. Altre sono vendute e fatte schiave in quel dell’Iraq da pazzi diversi ma uguali. Altre ancora vivono schiave di mariti violenti per assenza di reddito, contatti, lingua, … Continue reading →
Da troppo tempo manco dallo scrivere ciò che passa per questa mente così fragile, così complicata, così “dolcemente” frastornata. Molte acque sono passate sotto i ponti, alcuni portoni sono stati aperti e parecchie notti sono state passate insieme. Sembrano passati … Continue reading →
Giovani i governi. Muoiono gli artisti.
Era una notte fredda, di quelle che se esci lo fai perché hai tutta la voglia di vivere del primo anno di università. Ti imbacucchi, vesti giusta per andare in discoteca, trucchi quel tanto che basta, tanto sei bella, alta, … Continue reading →
A poche ore dalla giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ricordarci che è colpa nostra non fa male! Non sia mai che poi ci vengano grilli per la testa…
Con rabbia e con amore, le lacrime agli occhi, una traduzione per i miei fratelli e le mie sorelle. Nel giorno dell’indipendenza nazionale, 11 Novembre 2013, le nostre case sono state brutalmente attaccate dalle milizie fasciste. Sono arrivati ben preparati: … Continue reading →
Controllo e sicurezza, che parole magnifiche! Le donne vengono uccise dai propri mariti, menomale che ci sono i braccialetti elettronici. I migranti muoiono nel Mediterraneo, menomale che ci sono i droni. A Roma arrivano i blecche blocche, menomale che ci … Continue reading →
Oggi è un giorno in cui potrei parlare di metropoli come habitat naturale, crisi politiche, voglia di montagna. Invece parlerò di una formalità: la differenza tra qualità e quantità. Nell’ambiente in cui mi muovo, cospiro e agisco spesso si parla … Continue reading →