Femminismi
[Varsavia] Attacco fascista agli squat Przychodnia e Syrena: no pasaran!
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Con rabbia e con amore, le lacrime agli occhi, una traduzione per i miei fratelli e le mie sorelle.

Nel giorno dell’indipendenza nazionale, 11 Novembre 2013, le nostre case sono state brutalmente attaccate dalle milizie fasciste. Sono arrivati ben preparati: martelli, cesoie e tubi in mano, hanno aperto il lucchetto sul nostro cancello, forzato la porta, rotto finestre, bruciato due macchine e ferito i nostri amici. Questo non era un attacco organizzato spontaneamente. Per di più, era un attacco portato avanti con l’accordo della polizia: anche se la polizia aveva circondato il nostro quadrante completamente, sono stati a guardare per 30 minuti e sono intervenuti solo quando la milizia fascista non aveva più nulla da tirarci. E’ chiaro che l’attacco è stato reso possibile dagli organizzatori della manifestazione che stava marciando sulle strade in quel momento:  ONR (il campo nazional-radicale) e MW (la gioventù polacca) che insieme hanno creato l’RN (Movimento Nazionale). Il servizio d’ordine della manifestazione, o “Guardia indipendente”, ci ha mandato la milizia bonehead e poi l’ha nascosta tra i manifestanti quando avevano fatto. Tutti quelli che gridano slogan o passeggiano in linea con ONR ed MW sono responsabili della loro violenza.

Nonostante l’assalto feroce, abbiamo effettivamente difeso da noi noi stess* e le nostre case per mezz’ora. Non abbiamo dato a chi ci attaccava la soddisfazione che cercava. Abbiamo resististo completamente con i nostri mezzi, perché come già sapevamo non contiamo sulle autorità per un aiuto. Viviamo qui e ci rimaniamo!

Siate pront*”– abbiamo spesso sentito dai nostri amici migranti, che vivino con noi. Hanno già provato la violenza nazionalista quando le loro case sono state date alle fiamme l’anno scorso nella città di Białystok. Questi attacchi sono stati fatti mentre la polizia, i procuratori e le autorità locali vigilavano.

Siate pront*”– ci hanno spesso detto occupanti e affituari che portano avanti uno sportello per la casa ogni martedì nel Syrena. Sono parte della Warsaw Tennants’ Association, cofondata da Jolanta Brzeska che è stata cacciata, attaccata e alla fine bruciata viva dalla milizia dei palazzinari. Anche lei, come noi, viveva a pochi metri dalla stazione di polizia.

Siate pront*”– ci ricordano spesso i lavoratori e i membri del sindacato di movimento IP (Iniziativa dei/lle lavotorici): aihmé, la violenza contro i lavoratori avviene con il completo consenso delle autorità!

Eravamo pront*, perché sappiamo che lo scopo dei fascisti è farci scomparire. Ma eravamo pront* anche perché noi, sfruttat*, deportat*, sgomberat*, o come dicono loro, i freak, i froci, gli illegali, si sono difesi già da molto. Perché?

I fascisti attaccano le persone senza casa, ma sono le autorità che rendono esecutivi gli sfratti mandando le persone per strada o a vivere in container. I fascisti picchiano le famiglie di migranti, ma sono le autorità che li marginalizzano, li rendono illegali, costruiscono i CIE e organizzano le deportazioni collettive. I fascisti uccidono i “negri”, danno fuoco a moschee e infamano i cimiteri ebraici, ma sono le autorità che finanziano i bombardamenti sull’Iraq e l’Afghanistan. In questo sistema, le milizie fasciste eseguono solo quello che le autorità iniziano. L’assalto fisico di migranti, affittuari, lavoratori e squatter è parte di un sistema che non è soltanto ancora divenuto legge.

Le lotte di ogni giorno sono finalizzate a cambiare questo sistema oppressivo: blocchiamo sgomberi e sfratti, partecipiamo agli scioperi di lavoratori, supportiamo gli scioperi della fame dei migranti, lottiamo contro la privatizzazione e progetti corporativi. Invece rompiamo le barriere e piantiamo giardini costruendo comunità inclusive.

Quando i media presentano questi attacchi come una lotta tra estremismi, sollecitano i benefici degli oppressori. Soprattutto, coprono con la nebbia gli estremisti reali: la differenza tra il 99% di noi che cerchiamo di sopravvivere in questo paese e le autorità che implacabilmente ci sfruttano.

Non ci appelliamo alle autorità per nulla; per migliori equipaggiamenti o corsi sui diritti umani alla polizia, per più videocamere nelle strade, per legalizzare una cosa o delegalizzarne un’altra. Per le autorità delegalizzare la manifestazione nazionalista lascia la intatta la logica dell’oppressore. Invece di delegalizzare le facce coperte sulle strade, dovrebbero togliersi la maschera: facciamoli rispondere smascherati, su perché hanno creato povertà invece di prevenirne le cause.

Dirigiamo questa chiamata a tutte le persone: siate pronte, perché le nostre case non sono né le prime né saranno le ultime: arriveranno anche alle vostre! La storia ci proibisce di essere passiv*,  non lasciatevi prendere dalla paura, non aspettate che sia troppo tardi, ANDATE NELLE STRADE E FATE IN MODO CHE SI SENTA LA VOSTRA RABBIA!

Kolektyw Syrena

Kolektyw Przychodnia

Warsaw, Poland. November 13th, 2013

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