In questi giorni si sente parlare di #ioleggoperché, iniziativa nata per mano dell’Associazione Italiana degli Editori. Ammirevole, no? Qualcuno si preoccupa dello stato della cultura in Italia. Un po’ come se la Monsanto organizzasse una convention di tre giorni sul mangiar sano con tanto di stand atti alla diffusione di intingoli vari: un vero e proprio festival dell’assenza del conflitto d’interesse. Questa… Read more →
Ecco la locandina con il programma definitivo del seminario organizzato da Tatiana Petrovich Njegosh all’università di Macerata il 10 e l’11 giugno prossimi, dal titolo Cultura, transcultura, razza. Categorie della differenza, dinamiche di differenziazione e razzializzazione transnazionali (l’avevo anticipato qui).
Ci sono alcuni lunedì più pesanti di altri. Questo lo è, per via di quello che è successo nel fine settimana. Che si è sommato a tante altre cose già successe. Continuo a vedere nella cultura di questo paese il suo “grosso problema”: non perché viene prima di tutti gli altri, ma perché è il terreno sul quale crescono tutti… Read more →
Propongo qui di seguito la traduzione di un post apparso in un sito americano, che condivido pienamente. La traduzione – me ne scuso subito – è molto “di pancia” e fatta da me, quindi abbastanza approssimativa; chi vuole commentare per correggerla è il benvenuto. Va anche detto che “femminismo” è una parola che ormai corrisponde a un campo storico e… Read more →
Mi capita con una certa frequenza di sentir parlare dell’hip hop come di un genere musicale particolarmente disastroso dal punto di vista della giustizia sociale, e mi rendo conto che indubbiamente scorgere una quantità considerevole di aspiranti rapper che si comportano da carogne non aiuta certo a sfatare questo mito. In effetti, basta fare una passeggiata digitale sui canali Youtube… Read more →
Francesca Seu: a lei non piace parlare ma lei le cose preferisce scriverle sui muri. Ci ha scritto un bel giorno per dirci che intendeva far diventare la nostra campagna “Violenza sulle donne è…“, quella in cui proponevamo di completare la frase con micro definizioni e micro storie che evidenziassero la molteplice dimensione della violenza, […]
Oggi m’è tornata in mente una persona. Lei aveva: 18 anni, i capelli cortissimi e un sorriso di quelli che non vedi troppo spesso ma che quando incrociano il tuo sguardo non ti lasciano assai aria nei polmoni, almeno non quanta te ne serve per continuare a respirare. Lei era: una studentessa della facoltà di […]
Imito le mie amiche e ne parlo anch’io di questo nuovo blog che è un po’ anche “colpa” mia. Si chiama “Meno e Pausa” e lei è una mia amica. Ci è già capitato di lavoricchiare insieme e ci ricapiterà tra pochissi…
La mamma di Laura, la mia più antica sostenitrice nel web, è precaria tanto quanto lei. La racconta sul suo blog e io avrei mille cose da dirle, in questa comunicazione tra precarie che si consolida e diventa una voce alta, forte, autorevole, che non…