da Sabato 15 Settembre a Sabato 22 Settembre 2012 settimana di azioni per denunciare le responsabilità delle politiche migratorie dell’Ue e dell’Italia per le morti in mare Abbiamo cominciato a rinominare Milano, vi chiediamo di farlo anche ne…
english version : see below Più di 80 persone disperse. E’ questo il racconto che ci arriva dai sopravvissuti dell’ultimo naufragio sulle coste di Lampedusa avvenuto nella notte di giovedì 6 settembre. E mentre l’Italia metteva in scena la macc…
Oggi una delegazione di familiari dei migranti scomparsi, insieme con un gruppo di donne italiane, Leventicinqueundici che, con la campagna “da una sponda all’altra vita che contano” ha sostenuto le famiglie in Italia, ha incontrato il …
Giovedì 12 luglio alle ore 10.00 nella Casbah di Tunisi le famiglie dei ragazzi dispersi e il gruppo di donne che hanno sostenuto la campagna ‘Da una sponda all’altra: vite che contano’ faranno un sit-in per pretendere che i governi …
Nei prossimi giorni alcune di noi partiranno per Tunisi per incontrare le madri degli migranti tunisini dispersi e decidere insieme a loro come continuare la nostra battaglia. Lo scambio delle impronte è stato effettuato, la nostra richiesta era stata…
Mercoledì 27 giugno h. 21.30 nell’ambito della campagna “Da una sponda all’altra: vite che contano” presentazione del libro: Spazi in migrazione Cartoline di una rivoluzione ed. ombre corte – 2012 Le “rivoluzioni ar…
Un reportage fotografico di Sara Prestianni: una manifestazione delle madri dei dispersi, di fronte all’ambasciata italiana di Tunisi, il 05/06/2012
Il quotidiano francese Mediapart pubblica una lunga intervista sul tema dei dispersi tunisini e la campagna ‘Da una sponda all’altra: vite che contano’
Il sito tunisino Naawat ha appena pubblicato in francese l’appello de Leventicinqueundici e delle madri e famiglie dei dispersi.
Incontro nazionale separato Sabato e domenica 2-3 giugno, Spazio Sociale Occ…
Questo comunicato è un aggiornamento sulla campagna “da una sponda all’altra: vite che contano” e contiene anche alcune proposte emerse durante l’incontro con alcune delle madri in Tunisia, in occasione di un nostro recente viaggio. Vorremmo d…
Difficile scrivere qualcosa di sensato quando una madre si dà fuoco e altre due tentano il suicido. E’ accaduto a Tunisi in questi giorni. Dopo il gesto di Jannet Rhimi, da giovedì ricoverata all’ospedale per le ustioni riportate, altre due ̷…
E’ di oggi una notizia terribile: la madre di uno dei dispersi, vedendo fallire anche il tentativo di ritrovarlo in Italia attraverso il confronto delle impronte, si è data fuoco. Il padre, nel tentativo di fermarla è rimasto ustionato. Articol…
Un articolo del Corriere sul presidio a Roma, interviste a Radio Radicale e Amisnet delle donne della campagna ‘Da una sponda all’altra: vite che contano’ e dei parenti dei dispersi.
La delegazione delle famiglie dei ragazzi tunisini scomparsi, i collettivi di donne della campagna ‘Da una sponda all’altra: vite che contano’ e tanti altri gruppi romani, si sono ritrovati venerdì 30 marzo davanti all’ambasciata tunisina a Ro…
Ciao, Nonostante ieri non avessimo alcuna autorizzazione (l’aveva richiesta il presidente del Forum Tunisien pour les Droits economiques et sociaux, avvertendoci che per qualunque cosa ci sarebbe andato di mezzo lui, visto che era stata negata), …
Tre articoli raccontano questo 30 marzo: la canzone scritta da una delle mamme dei dispersi, i presidi organizzati a Tunisi, Roma e Napoli, e la ricerca che continua -fra impronte e cellulari.
Sit-in davanti al consolato tunisino, centro direzionale Napoli, Venerdì 30 marzo 2012, ore 12 Ispirate/i dai sit-in che si terranno a Roma e a Tunisi, abbiamo pensato di poter mandare un messaggio anche da Napoli. Sosteniamo la causa della delegazion…
30 Marzo 2012, ore 12 – Via Asmara 7, Roma Venerdì Marzo 2011, marzo 2012. Trecentosessantacinque giorni, cinquantadue settimane, dodici mesi, un anno. Questo il tempo che le istituzioni italiane e tunisine hanno fatto trascorrere senza dare alc…
Marzo 2011, marzo 2012. Trecentosessantacinque giorni, cinquantadue settimane, dodici mesi, un anno. Questo il tempo che le istituzioni italiane e tunisine hanno fatto trascorrere senza dare alcuna notizia alle mamme e alle famiglie tunisine che chiedo…