09.21.2021
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In vista dellโavvicinamento al 28 settembre, giornata internazionale dellโaborto libero sicuro e gratuito, lo scorso 14 settembre abbiamo presentato pubblicamente i dati sullโobiezione di coscienza raccolti in una collaborazione tra diverse realtร dellโEmilia Romagna. Ad oggi il diritto allโaborto in Italia รจ minacciato dallโaltissima percentuale di obiettorษ di coscienza ancora numerosissimษ e operativษ nelle strutture sanitarie pubbliche. La loro presenza รจ un incitamento allโodio verso le donne e riteniamo colpevole lo stato che abilita ancora queste soggettivitร allโaccesso a carriere che ostacolano lโautodeterminazione sui corpi di chi decide di interrompere una gravidanza. Non siamo delle incubatrici!

Vogliamo ricordare la situazione del Molise, recentemente posta al centro dellโattenzione da articoli indignati perchรฉ lโunico medico 69enne che pratica aborti in tutta la regione non รจ potuto andare in pensione e ha prorogato il suo servizio presso lโospedale Cardarelli di Campobasso poichรฉ non hanno trovato per tempo unษ sostitutษ. Non ci stupisce come tutto questo non sia emerso prima, a dimostrazione che la trasparenza e la presa di coscienza che in unโintera regione ci sia un solo medico non obiettore non รจ dโinteresse per chi amministra questo stato.

Riteniamo che sia obbligatorio e compito della Regione e delle Asl monitorare i dati e le singole situazioni affinchรฉ il servizio venga garantito. Il mancato monitoraggio permette il dilagare dellโobiezione di coscienza come sta succedendo in Molise e in molte altre regioni italiane.