E sono uscita in un cielo plumbeo a cercare luci ormai morte.
E voglio, desidero e voglio,
voglio un amore incondizionato e amare incondizionatamente
ridere dei nostri difetti, amarci per i nostri difetti e farci l’amore con i nostri difetti e guardarli alla luce del sole.
E voglio che sia esclusivo ma non possesso, che sia gioia e passione e vita e voglio che risuoni in questa carne più precaria del lavoro,
in questa carne che ci assale che si muove che si muore che ci fa stare male ma che è la fonte di quel piacere che quasi ci fa svenire.
Voglio tutto quando intorno c’è un deserto.
[post intimo, cui seguirà un post lungo ed elaborato politico, se avrò mai il tempo di scriverlo, che ce l’ho in testa da non si sa quanti mesi e questo blog mi manca tanto]