Ci ispira questa opera di Ana Mendieta per illustrare il nostro fuoco epifanico di quest’anno.
Ana imprimeva il suo corpo nella terra, delle volte lo riempiva di acqua, delle volte di fiori, di fango, di colore rosso, di pietre o di fuoco. Questa immagine è quella del fuoco.
Figura di anima infuocata, nella e sulla terra dove, attraverso l’arte, lei cercava dialogava interloquiva.
Ci ispira sì, perchè la terra è sempre materia prima e il fuoco la trasforma e anche la consuma.
Con queste suggestioni ci troveremo mercoledì; l’appuntamento è alle 18,00 all’ex caserma Osoppo a Udine e questo qui sotto è il volantino che abbiamo condiviso.
“Se non faremo l’impossibile, vedremo l’incredibile”.Perché un Pignarûl?
Oggi come oggi non varrebbe la pena di ritrovarsi attorno ad un fuoco, senza alcun significato che giustifichi la combustione di un mucchio di legna con la conseguente produzione di CO2 e l’emissione di polveri sottili, a fronte di una situazione climatica sempre più anomala e che deve farci riflettere ed agire sulle cause che stanno portando l’umanità e il pianeta verso la catastrofe ecologica e sociale. Noi non rinunciamo a fare un piccolo Pignarûl, ma vogliamo lanciare un messaggio e un impegno che compensino abbondantemente il pur minimo impatto ambientale che esso può avere. Oggi dobbiamo guardare all’esito della direzione del fumo di un Pignarûl non con il tradizionale fideismo, ma con l’ottimismo della forza di volontà, perché da qualsiasi angolatura lo si guardi, il futuro che abbiamo di fronte sarà comunque negativo.
Gli orrori della storia
Siamo a un secolo dalla prima guerra mondiale; siamo a quasi tre quarti di secolo dalla seconda guerra e dalla sconfitta del nazi-fascismo; siamo a un quarto di secolo dall’inizio di una guerra permanente nello scacchiere medio-orientale (prima guerra del Golfo 16 gennaio 1991) che sembra senza vie d’uscita e i cui effetti collaterali si riversano oggi sull’intera Europa.
Per una Società Sostenibile
D’altro canto i tentativi di mantenere in vita l’economia capitalista della crescita illimitata in un pianeta limitato, perseverano come una mortifera coazione a ripetere, appena mascherata da impegni fittizi presi nei vertici internazionali (vedi Cop 21 del dicembre 2015 a Parigi). Quindi, per noi, il Pignarûl oggi, all’inizio di un nuovo anno, significa lanciare un messaggio d’impegno a largo raggio per stimolare le persone sensibili ad organizzarsi ed agire attraverso l’autogestione, per gettare le basi di una società futura che dovrà essere molto diversa da questa in cui viviamo.
Tepee tal Parco, Ateneo Libertario Friulano, Csa in esilio.