Ecco sì, come dice Baruda, quando a colpire e a fare strage è un fondamentalista cattolico nessuno chiede alla compagine degli altri cattolici di prendere le distanze, nessuno si sente in obbligo di specificare la propria appartenenza alla parte “buona”, “moderata”, dialogante e pacifica della religione di appartenenza.
Il fatto è riferito all’uccisione di tre persone ed al ferimento di altre nove ad opera di un fondamentalista antiabortista cattolico vicino al Ku Klux Klan in un consultorio famigliare a Colorado Spring.
Quello è un folle e tutti gli altri sono a posto. Non c’è mandate morale in chi istiga all’odio chiamando le donne assassine, o demoni e mostri il personale che lavora nelle strutture come quella presa di mira in America.
Un crimine contro le donne scrive Jessica Valenti. Certo, con la differenza che il luogo è un consultorio e non un bistrot, le persone che vi si recano e che vi operano devono essere punite e gli esecutori interpretano il giudizio di dio e gli appartenenti allo stesso credo non scendono in piazza a distinguersi con un Not in my name. Non tutti i terrorismi sono uguali.