Dunque, stando alla Società filologica friulana ed al suo nuovo almanacco per il 2016, l’attuale identità del popolo friulano si gioca fra una squadra di calcio, l’Udinese, e la pattuglia acrobatica nazionale (PAN) ovvero le “frecce tricolori” che nulla hanno a che fare con l’essere friulane se non la servitù militare del territorio che si deve prendere sulla testa le emissioni di carburante, il rumore assordante e continuo ed il pericolo delle esercitazioni per aria.
Dell’udinese poi, come per ogni squadra di calcio, la provenienza dei giocatori è tutto meno che locale; da un Kadhim Ali Adnan ad un Alexander Merkel passando per un Rodrigo Aguirre e un Esteban Zapata…. (W Zapata :-)). che poi sarebbe anche una bella cosa se il calcio non fosse quella schifezza che è, come business e come vivaio fascista e razzista.
C’è qualcosa che non funziona.
O siamo davvero lì a guardare in sù le inquinanti e costose evoluzioni della coccarda tricolore ovvero nazionale italiana e tifiamo bianconero nella speranza di un buon posto in campionato come se si vincesse la coppa dell’esistenza oppure la Società Filologica Friulana nulla ci azzecca perchè non sa neppure a cosa si debba guardare quando ci si pone la domanda “cui ch’o sìn”, chi siamo.
La domanda è difficile, ma questo non giustifica uno sguardo banale sempre incastrato tra il folclore, (il “chi eravamo” incarnato nella tradizione, valori del lavoro, della dignità e della fede… evvai coi proverbi, i modi di dire e di vivere degli antenati) e la banalità omologante del presente che peraltro nulla ha a che fare con quell’aggettivo “friulana” che la Società Filologica si attribuisce.
Ma è proprio grazie a questo orientare alla stupidità, se pur attraverso la superficialità di un almanacco, che non si guarda alla realtà, a ciò che succede sul territorio, ai soprusi o alla battaglie, a ciò che demolisce o modifica l’identità e l’essere di un popolo.
Tutt* osserviamo come il vuoto sia facile da riempire con l’osceno richiamo alle origini, alla “buona vecchia Udine” come scrissero i fasci di rsi-fiamma nazionale nel loro presidio di sabato contro l’islamizzazione della città. Figurarsi…. fra l’insignificanza dei filologici e le porcate dei fasci con un demenziale “difendi Udine italiana”. Ze pastroz.
In ogni caso come può un popolo che non sa guardare se stesso, guardare -e capire- gli altri popoli?
O sarà sottano, perchè altri, magari in nome della filologia, guarderanno per lui, o sarà prevaricatore…. guarda un po’…