…sì, perchè non se ne può più di sentire pontificare contro la mafia chi, come Caselli, nella sua storia professionale ha perseguito e perseguitato proprio quell* che come i NoTav si sono sempre opposti alla mafia.
Chè è il Tav se non Tangenti ad alta velocità? Che è il Tav se non il bancomat, oltre che dei partiti, delle mafie? Che è il Tav se non un tutto già visto nelle inchieste giudiziarie?
Le raccontava Saviano un paio di anni fa, ma lo sperimentarono bene proprio i NoTav, testimoni delle infiltrazioni mafiose nella loro terra, che, al processo che li vide imputati per aver resistito al grande saccheggio, si videro la procura di Torino e il governo graniticamente insieme contro l’acquisizione di documenti che provavano infiltrazioni e frequentazioni mafiose in aziende coinvolte negli appalti TAV Torino-Lione.
Non si doveva sapere che Tav=mafia. Si doveva condannare i NoTav, e Caselli esultò.
Ecco la consistenza del paladino antimafia invitato a parlare di corruzione e mafie domani a Udine.
Duro durissimo contro i NoTav, per i quali vorrebbe tanto abbinate le parole “eversione” e “terrorismo”, e cieco, al di là di ogni evidenza, al sistema mafioso sul quale è nato e si nutre il Tav.
Domani saremo a contestarlo.