No, decisamente non abbiamo voglia di perdonare chi, in via del tutto eccezionale in occasione del giubileo, -bontà sua-, ci perdona dal peccato dell’aborto.
Perchè dovremmo perdonare chi, in virtù di un atto di fede suo proprio, di una sua idea personalissima circa la vita nella sua definizione e nel suo inizio, ci identifica come assassine: reali se abbiamo abortito, o potenziali se sosteniamo la legittimità di questa scelta.
Non perdoniamo chi in virtù di sue convinzioni sta tentando in tutti i modi di interferire nella conduzione delle nostre vite; non perdoniamo chi si avvale di una subdola e fraudolenta obiezione di coscienza per renderci impossibile abortire ed usufruire della contraccezione d’emergenza e non perdoniamo nemmeno chi per i suoi assolutismi fideistici non contempla nemmeno la semplice contraccezione meccanica attraverso il condom il che vuol dire condannare le persone alle malattie sessualmente trasmissibili.
Ma dovremmo forse perdonare mentalità così oscene da poter negare l’aborto ad una bambina di 10 anni stuprata dal patrigno? Succede in Paraguay, ma la convinzione religiosa è la stessa, e non sono perdonabili queste mostruosità per le quali la vita di donne, talvolta bambine, in carne e ossa non conta nulla.
Non li perdoniamo e che brucino nel loro inferno.