Demografia.
Sono usciti i dati annuali sulla natalità elaborati dall’Istat.
In Friuli VG continua il trend negativo, le culle si svuotano, si contano mille neonati in meno rispetto al 2008. Qui un quadro più dettagliato del tutto, nel quale, in estrema sintesi, si prende atto della decrescita della popolazione.
Qualche giorno fa invece su l’Espresso è uscito un articolo di Giancarlo Sturloni che riprendeva l’ultimo studio di previsione demografica elaborato dall’Università di Washington e delle Nazioni Unite e pubblicato su “Science” nel settembre dell’anno appena trascorso. In questo studio invece si lancia l’allarme sulla crescita della popolazione a livello mondiale.
Un bel contrasto fra il locale ed il globale, ovvero fra i paesi “ricchi” e i paesi “poveri”, per usare termini oppositivi che non dettagliano molto, ma rendono immediati i riferimenti.
La demografia (e la statistica che ne è in parte lo strumento) dev’essere una cosa complessa; non è facile capire perchè si fanno o non si fanno figli; in ogni caso tanti degli scritti che si esprimono in merito, indicano le donne quali chiavi di volta del sistema. Le donne istruite, in grado di scegliere se e quanti figli mettere al mondo, le donne non istruite, forzate verso gravidanze spesso non volute ecc. ecc.
E’ la storia del libro: Volete tagliare i tassi di gravidanza fuori controllo? Date dei libri alle ragazze. E’ molto di più che semplicemente educare le donne al controllo delle nascite e alla riproduzione, ecc. L’educazione rafforza le donne nel lavoro e per fare scelte libere…. Curioso. Dappertutto, nei diversi paesi e a diversi livelli e intensità, l’autodeterminazione delle donne è contrastata, ma quando si parla di bomba demografica, diventa la chiave della salvezza.
Studiosi e demografi dei paesi “ricchi” danno delle indicazioni alle donne dei paesi “poveri” su quello che dovrebbero fare. Nei paesi “ricchi” invece, in calo di natalità, il libro bisogna toglierlo: Togliete i libri alle donne, torneranno a far figli diceva un’altro con l’intento di contrastare quell’autodeterminazione faticosamente raggiunta sul piano riproduttivo e sempre ostata ai tanti livelli che anche noi conosciamo bene.
L’autodeterminazione è un punto irrinunciabile per tutte e per tutti, ma forse quando si parla di scelte riproduttive, il discorso, che non può prescindere dalle donne, dovrebbe comunque guardare anche alla educazione degli uomini.
A fianco dell’articolo di Sturloni, è citato un’altro con il titolo: “Solo il condom ci salverà”; ecco, proviamo a pensare un po’ anche a questo e diamo il libro anche all’altro sesso, che l’istruzione rende liberi e più coscienti tutti oltre che tutte.
Poi un’altra cosa, a proposito di ricchi e poveri e di chi si dovrebbe contenere. Citiamo:
Aggiungere una persona in Africa ha un impatto molto piccolo sull’uso di energia e (pertanto) sulle emissioni di CO2 in confronto all’aggiungere una persona negli Stati Uniti, di un fattore di 10. Immaginate un bambino americano 20 volte più grande di un bambino africano. Un cittadino del Qatar supera di 45 volte un tipico cittadino africano quando si parla di CO2…. Tanto per dire.
E ancora un’ultima cosa, a proposito di chi ha deciso di contenersi; l’abbiamo letto oggi qui: donne che hanno scelto di non fare figli. Per la statistica contribuiscono ad abbassare il tasso di fecondità, per la morale sono contronatura, per la natura, a tutt’oggi, sarebbero OK.