Questo mese, per la precisione ieri, sono iniziati i lavori di costruzione di una delle più mostruose opere concepite dalla perversione umana: il canale del Nicaragua.
Che cosa è, è presto spiegato: un canale che taglia in due il territorio del paese centroamericano: lungo 280 chilometri, largo 500 più o meno, profondo 30; collegherà l’oceano Pacifico con quello Atlantico, una nuova strada per navi di 400 mila tonnellate.
Concepito dai cinesi che si sono comprati il governo sandinista di Ortega con promesse di grandi affari e grande sviluppo: una zona di libero commercio, alcune fabbriche, depositi di carburanti e un villaggio turistico.
Il Gran Canal, così si chiama, viene generalmente presentato come un grande progetto che sfiderà il canale di Panama. Il gioco è ancora a chi ce l’ha più lungo nella guerra calda o fredda tra potenze economiche; il cortile di casa degli USA comprato dalla Cina all’ombra della Russia.
In realtà un’altra catastrofe ambientale e antropologica per le popolazioni che abitano quell’area, perchè il canale passerà attraverso il lago Nicaragua, importante sorgente d’acqua dolce per tutto il paese, comprometterà diversi fiumi e distruggerà 400.000 ettari di zone umide e foreste pluviali tra le più ricche di biodiversità al mondo. Molte popolazioni saranno espropriate dalle loro terre, foreste primarie verranno devastate e completamente sommerse da un lago artificiale di 400 Kmq .
Viene da piangere soltanto a pensarci, e da incazzarsi se si pensa che nei summit internazionali si sta periodicamente a cincischiare sul cambiamento climatico e a prendersi in giro per la perdita di biodiversità.
E poi, tanti morti e tanta fatica per non farsi schiacciare dal capitalismo colonialista per finire nel riassunto di questa foto: