Come poteva il concorso di bellezza femminile nazionale più popolare non avere anch’esso un qualche sensitivity certificate contro la violenza sulle donne?
E’ come una certificazione iso, un attestato di qualità, menzionare del tragico fenomeno della violenza della quale, al giorno d’oggi, sono purtroppo vittima tante donne.
Miss Italia in calo di riscontri e di pubblico, gioca questa carta ammettendo alle sfilate Rosaria Aprea miss con cicatrice sulla pancia perchè il fidanzato la picchiò fino a spappolarle la milza.
L’attribuzione della fascia Miss Coraggio le permetterà di saltare la fase pre selettiva e di andare direttamente a quella nazionale.
Lei ci tiene; è come riprendere a vivere da dove aveva lasciato, racconta. Certo.
Fosse per noi dovrebbero poter sfilare tutt* quell* che ci tengono, comprese cicatrici, punti e ciccia; quello che non ci piace, ammesso che ce ne freghi qualcosa di Miss Italia, è questo retrogusto di strumentalità per far salire i punti di share… che dopo una spudorata brandizzazione della donna con occhio pesto, l’oscena esposizione di fashion victims,… mai vorremmo arrivare alla passerella per la vittima più bella.
No, che orrore!