Habitat destruction, Invasive species, Pollution, human over-Population, Overharvesting by hunting and fishing.
Ecco spiegati in un acronimo tutti i motivi della scomparsa di biodiversità.
Poi c’è il cambiamento climatico che è un very big HIPPO.
Tutto fatto e detto da Edward O. Wilson, con il quale si può essere o meno d’accordo su altre questioni come la sociobiologia o altre idee bizzarre…. ma che la perdita di biodiversità sia a tragedy è innegabile.
Ne accenniamo perchè il 22 maggio era la giornata mondiale della biodiversità indetta dall’ONU.
Non che ce ne importi molto; questo lo diciamo in occasione di ogni giornata globale di questo o di quello che, fra pinkwashing e greenwashing, l’impresa lavaggi di coscienze, sui mercati, potrebbe andare molto bene nonostante la crisi, no.
Ne parliamo perchè è pur vero che ogni tot bisognerebbe tirare le somme per sapere dove siamo e come stiamo.
Ci sono i resoconti di associazioni varie che dicono quante specie in meno possiamo contare, quanti uccelli, mammiferi, anfibi ecc. non ci sono più.
Poi ci sono da mettere in conto tutte le entità che lavorano indisturbate per distruggere, dietro la retorica della ripresa, dello sviluppo, della crescita, e sono anche azioni economicamente e politicamente auspicate come trivellazioni, fratturazioni idrauliche (fracking), rigassificatori, TAVs ecc.
Poi ci sono le azioni politiche demenziali, una delle tante, per restare nell’area di casa, è l’ autorizzazione alla caccia perfino nel parco cittadino voluta e difesa dal Pd con la motivazione che essa è “un bene sociale, utile all’ambiente e all’economia” e una categoria, quella dei cacciatori, che è una minoranza da tutelare”. No comment.
Poi c’è la conta delle specie invasive; l’ultima è la “lumaca della mela” della quale si preoccupa l’EFSA, European Food Safety Authority, la quale nel frattempo, per fare le cose per bene (!) ha autorizzato un altro evento OGM: la soia Mon87769 della Monsanto -obviously-. Il rapporto OGM/Biodiversità non è dei migliori; essendo questi la continuazione dell’agricoltura intensiva con altri mezzi; anche per la molteplicità di specie nell’agroecosistema non c’è molta speranza.
Poi c’è il delicatissimo e scivolosissimo tema della over-Population.
Adesso qui è appena uscito l’Istat con la conta delle culle vuote sul patrio suolo. La logica vorrebbe allora maggiore accoglienza ed integrazione per gli/le immigrati/e che nella maggior parte dei casi sono giovani e con figl*… invece no, le nostre orecchie ascoltano ancora proclami e politiche di respingimento, e le misure economiche e di servizi a sostegno della maternità (che dovrebbero esserci ma non ci sono) cedono sempre più il passo a pressioni ed imposizioni per la maternità forzata. La presenza degli antiabortisti nelle strutture pubbliche spiegano già tutto.
Poi, il mescolamento genetico-culturale delle popolazioni, invece che essere percepito come una perdita, perchè non dovrebbe essere un arricchimento? Dirlo è una banalità, viverlo è un po’ più difficile; ma vuoi mettere il trionfo di biodiversità intraspecifica?!
Ecco, se c’è una cosa che vorremmo si estinguesse è proprio il concetto di uomo bianco, quello che si è portato appresso colonialismo, razzismo… dominio.
HIPPO è acronimo e contenitore complesso, tanto quanto la vita sulla terra.
D’altra parte, la biodiversità che cos’è se non quella cosa lì?