Nuove operazioni di merchandising, fashion e fasciopolitica.
E dove, se non sulle donne? Una operazione puramente commerciale: la campagna Desigual, ed una puramente politica: i circoli Adinolfi.
In comune nulla se non la mamma.
Lo spot Desigual, contestualizzato e criticato qui e probabilmente anche in altri blog che hanno capito come butta bene questa storia del restiling patriarcale, fa leva sullo stereotipo maschilista della femmina che incastra l’uomo con la gravidanza perseguita in modo fraudolento, tramite il buco autoprodotto nel preservativo. Desigual vende vestiti e borsette.
L’altro, Adinolfi, vende il libro “Voglio la mamma”.
Ci ha creato intorno dei circoli VLM contro le unioni omosessuali, contro l’aborto, contro l’eterologa e via discorrendo… insomma, un nuovo Ferrara (come se ce ne fosse bisogno) che invoca a sinistra (?) una politica di destra (come se ce ne fosse bisogno), in difesa della famiglia tradizionale (come se ce ne fosse bisogno).
Lo spot della casa di moda durerà il tempo della “festa della mamma”, non sarà il solo, non sarà l’ultimo ma almeno sarà a termine.
Lo sputo di Adinolfi e i suoi circoli sui diritti delle persone di essere rispettate nelle scelte individuali è un testimone raccolto da altri che con altri si gioca (bene a destra, anche variante estrema) e ad altri si passa e così anche chi non ha argomenti può farsi notare con qualcosa in mano.
Una mammificazione mummificata, che altro non è pensabile per chi non può concepire nel corpo proprio, ma vorrebbe l’obbligo per quello dell’altra.
Mamma che stufa!