Qualche giorno fa il signor Matteo Trevisan scopre una razzia di albicocche nel suo frutteto ad opera di alcune persone provenienti dal vicino CARA, Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo di Gradisca d’Isonzo. A suo dire il furto non è il primo, ci sono stati almeno una ventina in quattro anni e lui, a quanto pare, non ha mai fatto denuncia.
Il tutto è nell’articolo del Messaggero Veneto del 16 giugno,corredato, come al solito dei commenti più tamarri, razzisti e feroci che si scatenano in questi casi. Qualcuno però, volendo far la quadra fra albicocche e Tondo, fa notare che nella stessa pagina di giornale c’era la notizia dell’ex governatore regionale indagato (pare,pare…) per uno spreco di 200.000 Eu., quindi… incazzarsi per quattro albicocche???
Ma certo, perchè non ci si dovrebbe incazzare se il lavoro che fai, poi qualcuno te lo disfa?
Il problema sembra piuttosto: chi si incazza per chi? Il signor Trevisan si incazza perchè qualcuno, poi identificato con persone provenienti dal Cara, ha disfatto il suo lavoro; i/le commentatori/trici si incazzano per le persone provenienti dal Cara che in ogni caso disfano e perciò sono da mandare indietro o nelle patrie galere “non vedo alternative” dice una a dimostrazione che è il pregiudizio a non dare alternative.
La comparazione con Tondo? Si forse; più appropriata quella con il miliardo e trecento milioni di euro che ha fruttato alle strutture di accoglienza la gestione di 50.000 profughi per i quali non è stato fatto nulla, se non alla fine, offrirgli 500 euro e un calcio nel sedere, lasciandoli nel nulla.
A rubacchiare qualche albicocca mentre su di loro qualcuno si è girato i miliardi.