Femminismi
#Pisa: la città che preserva il decoro e la modella indecorosa in vetrina
Categories: Femminismo a Sud

NEWS_85200da Abbatto i Muri:

Pisa: è una delle città in cui il sindaco ha fatto una ordinanza per il rispetto del decoro allontanando le prostitute in periferia. A quella decisione rispose una indecorosa manifestazione di persone che si presentarono nell’aula comunale.

La presidente del consiglio comunale (Pd) annunciò denunce. Il segretario cittadino del Pd disse a proposito della manifestazione che quanto accaduto era inaccettabile. Una consigliera del Pd affermava:

“Intollerabile vedere le prostitute lungo le strade

La. prostituzione a Pisa è un problema che non si riesce più ad arginare.  Una prostituzione esercitata sempre più con ostentazione scandalosa nelle pubbliche vie, con grave danno morale per chiunque si trova a passare da determinate zone. Non è ammissibile che a Pisa esistano strade che di giorno e nelle ore più buie si trasformano in supermercati del sesso, è una questione di sicurezza ma anche di decoro e vivibilità.

[..] La vista delle prostitute si fa sempre più intollerabile agli occhi di chiunque transita in via Aurelia e nelle vie limitrofe.  Le attività commerciali e industriali [..] devono combattere con queste presenze, elemento di disturbo e disagio con tutti i problemi che ne conseguono: spaccio, spazzatura di qualsiasi genere e altro.

FaS divulgò un Meretricio Test.

Ora non so se il sindaco è ancora lo stesso ma mi pare di si.

Dato il contesto chissà come reagirà Pisa alla novità di una bella ragazza seminuda in vetrina? (che nulla c’entra con la prostituzione, beninteso, ma era per definire il contesto in cui ciò accade)

178974_346544948750103_775579797_nE’ presto detto: grandi polemiche all’orizzonte e la Ministra alla Pubblica (pubblica si fa per dire) Istruzione che afferma: “Ho letto di una modella seminuda in una vetrina del centro a Pisa, mi auguro che la mia città sappia offrire un messaggio migliore in futuro“.

Un lavoro in cui non c’è alcuna costrizione è di fatto una scelta autodeterminata. Perciò spero tanto che non vadano a picchettare quel negozio né le donne movimenti vari né volenterosi paternalisti pronti a coprirla coi giubbotti attraverso la vetrina come è successo a Napoli. Magari prima chiederle cosa ne pensa lei non sarebbe male. Nel caso informarsi se le sue condizioni di lavoro, contrattuali, sono soddisfacenti e se non lo sono, ecco, potrebbe essere quella una rivendicazione da supportare. La sua. Non quella di chi detta regole per il decoro e la morale.

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