Femminismi
Libertà e asilo politico per Seda!
Categories: Femminismo a Sud

Update: Apprendiamo che Seda, rifugiata politica in fuga dalla Turchia arrestata e a rischio deportazione, è stata scarcerata.

Seda è libera!
Seda özgür!

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Francesca ci segnala e volentieri condividiamo. Da Exploit:

[aggiornamenti e rassegna stampa sotto il comunicato]

Si è tenuta oggi la conferenza stampa, presso eXploit – aula occupata nell’università di Pisa dal Tijuana project e dal collettivo Eigenlab – per chiedere la liberazione della prigioniera politica Seda Aktepe detenuta nel carcere di Pisa che rischia l’estradizione in Turchia dove l’attendono 7 anni di carcere di massima sicurezza per un reato di associazione sovversiva.

La sola colpa di Seda è quella di avere militato in una organizzazione comunista che il 7 dicembre 2004 manifestava contro una legge che ha inasprito le condizioni carcerarie in Turchia violando i diritti umani e civili dei detenuti.

Free Seda!

Lei era lì in qualità di reporter di movimento per denunciare la situazione e per questo messa in custodia insieme ad altre 45 persone. Durante il processo è stata accusata di far parte di un’organizzazione di sinistra radicale. Ha già scontato 8 mesi di carcere preventivo prima di giungere al giudizio. Nel 2009 insieme ad altre 26 persone è accusata di aver aiutato l’MLKP pur non facendone parte e per questo condannata a 6 anni e 3 mesi di galera. La corte suprema turca ha convalidato questa sentenza.

Se non fosse stato per il fortuito incontro con il fidanzato di Seda, l’arresto della stessa sarebbe passato sotto silenzio: chi si trova in Italia nelle condizioni di Seda rischia, innanzi tutto, di essere vittima di un’invisibilità pericolosa e inaccettabile.

Martedì 30 aprile 2013 Seda è stata arrestata in uno ostello a Castiglioncello. Le mancava un documento, che le era stato rilasciato in Svizzera in quanto rifugiata politica. Questo documento è stato presentato subito dopo ma non è servito ad ottenere il rilascio; al contrario, dopo la convalida del suo arresto, è partito l’iter per l’estradizione in Turchia.

Seda ha ottenuto l’asilo politico in Svizzera poichè in Turchia doveva fronteggiare persecuzione e reclusione detentiva in quanto oppositrice del governo. È incomprensibile che in Italia Seda abbia un trattamento ben diverso: attualmente si trova in isolamento nel carcere Don Bosco di Pisa.

La Turchia utilizza i mandati di cattura internazionali per perseguitare i militanti di numerose organizzazioni attive in ambito civile, politico e sociale, ritenute di opposizione al governo. I mandati di cattura dell’Interpol impediscono ai rifugiati politici di muoversi liberamente; in questo modo si realizza una autentica persecuzione che va al di là dei confini turchi.

Seda ha ottenuto in Svizzera l’asilo politico. L’Italia ha una legislazione drammaticamente insufficente riguardo la tutela dei rifugiati politici sebbene sia tenuta a rispettare i diritti umani e assicurare la protezione dalla persecuzione politica.

La nostra richiesta è chiara: noi chiediamo che la giustizia italiana riconosca il pronunciamento della Svizzera, secondo cui Seda è dichiarata rifugiata politica, chiediamo che sia rilasciata e che non sia estradata in Turchia, affinchè i reati associativi non siano lo strumento (in nome della lotta al terrorismo) per reprimere e annientare ogni forma di dissenso e opposizione.
Crediamo infine che aprire un dibattito in Italia sulle condizioni disumane delle carceri turche possa essere punto di partenza per una riflessione sul nostro Paese, che sperimenta l’insufficienza nella tutela di chi si trova in stato detentivo e l’abuso dello strumento carcerario.
AGGIORNAMENTI (vedasi anche la nostra pagina feisbuc)
(4 maggio)
Oggi eXploit ha partecipato al corteo in difesa dello Spazio Antagonista Newroz, portando uno striscione con scritto “No all’estradizione – FREE SEDA – liber* tutt*” che è stato affisso al muro esterno della prefettura, e ha lanciato durante la manifestazione l’appello per la liberazione immediata di Seda.

(6 Maggio)
Stamattina c’è stata la prima udienza della corte d’appello di Firenze sul “caso Seda”; gli avvocati che abbiamo riunito hanno ufficializzato la richiesta di asilo politico in Italia, che andrebbe ad aggiungersi a quella già riconosciuta dalla Svizzera del Febbraio scorso.
Le misure cautelari saranno decise entro 5 giorni a partire da oggi; aspettiamo e speriamo che Seda possa almeno uscire dal carcere. Purtroppo nonostante il suo fidanzato sia stato ammesso in aula non gli è stato permesso di incontrarla; e dal giorno dell’arresto non gli è stata concessa una visita in carcere.

(6 Maggio)
I sindacati svizzeri, oltre ad aderire all’appello, inviano richieste per la scarcerazione immediata di Seda al Consolato e all’Ambasciata d’Italia in Svizzera.

Adesioni:
Teatro Rossi Aperto
C.U.A. Pisa
CGAS-Communauté Genevoise d’Action Syndicale
Unia Genève
SIT Genève
Osservatorio Repressione
Rassegna stampa
Indymedia Svizzera
Demokrat Haber: “rifugiata politica Seda Aktepe arrestata in Italia.
Hürriyet: “arrestata la turca ricercata dall’interpol”
“il primo maggio rubato” su DinamoPress
Global Project
InfoAut
UniCommon
Contropiano
Baruda
Pisa Today
la nazione Pisa
il Tirreno
Gonews
Cobas Pisa
Domenica 5 maggio manifestazione a Berna davanti al consolato italiano
Azioni di solidarietà a Berna e Soletta – Indymedia Svizzera
Radio Blackout (con intervista)
‘Aranan’ gazeteci İtalya’da yakalandı
TeleBaern news: 5/5/13, 6/5/13
Osservatorio Repressione
Bianet: Journalist Aktepe Detained in Italy
Articolo e intervista su Radio Città Fujiko

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