Succede che si torni indietro, si vada avanti.
Facciamo un viaggio in autostop? Chi ci ha detto che eravamo pazzi a fare la Bologna Firenze a piedi non ci conosceva bene.
Allora andiamo a Lublino e poi in Ucraina. Leopoli, ma solo dopo l’estenuante confine. La frontiera est dell’Europa pare decisamente più difficile da superare rispetto a quella a cui eravamo già approdati. Ma Leopoli è bellissima e allora menomale che c’è.
Mangiare, non mangiare, piangere, abbracciarsi. La casa che non c’è, le stanze squattate negli squat e la doccia fatta con l’acqua riscaldata sulla pentola. Come l’antichi.
Il sonno che arriva sempre sul più bello. La voglia di fare l’amore. La voglia di svegliarsi insieme. Tutto è strano, buffo, bello. Non mi ricordavo più, non c’è niente da ricordare.
Il tuo corpo con la luce del mattino che a Varsavia è più bella che mai. Il mio corpo che non so se mi piace, ma tu gli dai piacere e allora chisseneimporta.
Le stanze senza chiave, i pullman e i passaporti da cacciare ogni volta. Il caffé che viene male e la minestra di rapa.
Tutta la bruttezza e decadenza di Lodz.
Quante cose ci siamo messi negli occhi. E poi non ti lamentare che ti porto sempre in posti belli.
Per non parlare di: Napolitano, governissimi e altre sciocchezze. Per non rosicare su slut walk mancate. Perché omnia sunt communia. Ma non ci lamentiamo.