Mentre continua la grande mungitura, non esclusi gli emungimenti sulle quote latte, -sembra ovvio-, i nostri omini verdi danno una rinfrescata agli argomenti a loro tanto cari e dai quali, a suo tempo munsero successi elettorali: la campagna antiimmigrat*.
Oggi leggiamo del loro resoconto dalla visita al CIE di Gradisca.
L’altro giorno, in un volantino a proposito dei fasci a Udine e della loro campagna antiimmigrati [l’immigrato va sempre bene per le campagne elettorali], scrivevamo che se non li identifichi come la causa di tutti i mali, se non li fai oggetto di odio, se non pensi che hanno qualcosa di fondamentalmente diverso (leggi peggiore) di te… non puoi sfruttarli con serenità oppure, aggiungiamo, non puoi trattarli in modo disumano come viene fatto con l’invenzione ad hoc dei CIE e della gran porcata del “reato” di immigrazione clandestina.
Ed eccoli ad elogiare la bontà del lager che non c’è perchè è una struttura che assolve appieno il compito di contrastare efficamente la criminalità e l’immigrazione clandestina. Ecco il semino dell’odio; il CIE contrasta la criminalità, perciò chi vi è rinchiuso è un criminale; perciò un immigrato è un criminale.
Va rammentato comunque agli omini verdi che vengono da Marte e non leggono i giornali terrestri che il CIE è pure un flop plateale perfino al di là dell’orrore che rappresenta, al di là degli infiniti casi di autolesionismo, al di là dei tentati suicidi, al di là della disperazione e delle fughe disperate (e talvolta, per fortuna, riuscite)… è una struttura, pardon, stortura che non paga i suoi secondini-lavoranti da un pezzo, i cui appalti per la gestione sono finiti nelle aule di tribunale, che in una situazione di profonda crisi economica continua a mangiare soldi in offendicula disumani e inutili.
E ricordiamo anche che i piddini hanno poco da scornarsi con i suddetti sulla gestione ignominiosa dei CIE perchè questa meraviglia è pure una loro creatura.