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Sembra che tutto il peggio converga su Taranto. Tutte le cose più dissennate che la sfrenata società capitalista nel corso della sua storia sia riuscita a produrre.
Lo sfruttamento del lavoro, la lunga impunità per i padroni e i loro protettori, l’inquinamento, l’avvelenamento ambientale, le morti conseguenti, il cambiamento climatico e i suoi fenomeni.
Ieri stavamo per scrivere che a Taranto possono scegliere di che morte morire, se di fame o di tumore, poi abbiamo lasciato perdere perchè ci venivano aggettivi troppo pesanti, soprattutto nel leggere della pensata governativa di usare la “soluzione Acerra” cioè di dichiarare l’Ilva sito di interesse strategico, come si fece nel caso dell’inceneritore sottraendolo alla normativa ordinaria; uno scacco all’inchiesta in corso, alle bonifiche ambientali, ai morti, alle morte.
Clini oggi ha detto che è la chiusura ad impedire le bonifiche e che chiudere fa male all’ambiente.
Sono insopportabili. Già quindici anni fa i ricercatori dell’Oms segnalavano un aumento del 10% di mortalità da tumore (periodo 1980-1987) per quell’area. Ma si è continuato a non fare nulla, non fare nulla, non fare nulla. E si vorrebbe continuare a non fare nulla nascondendosi dietro l’enorme “responsabilità” di lasciare senza lavoro 20 mila persone. Sì, una responsabilità enorme lasciata diventare tale da anni e anni di menefreghismo sulla salute, -che due tumori in più sono minchiate- e sull’ambiente… che tanto i suoi nipoti non abitano lì.
E poi arriva la tromba d’aria, anche quella, prodotta dal menefreghismo dell’Ilva e di tutte le industrie messe assieme che a suon di CO2 e di gas serra hanno determinato l’innalzamento della temperatura terreste. Perchè …al mar Ionio, notevolmente più caldo del normale, va attribuita l’origine di questo Tornado, esso quest’anno si conferma come uno straordinario serbatoio di energia accumulata negli scorsi mesi. E così il tornado di Taranto non è il solo e qualcuno ci ricorda Venezia, Ostia, Grosseto, Vercelli, Asti… Fenomeni estremi che stanno diventando catastroficamente normali, di quella normalità alla quale ci dovremmo rassegnare -e chi ne è vittima, si arrangi-, perchè il modello è quello: polvere nera nei polmoni e nell’aria oppure muori di fame; i padroni respirano altrove, fin che possono.

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