Femminismi
Violenza sulle donne e violenza sulla terra: Val di Susa

Ecco i nostri racconti della due giorni in Val Susa organizzata da DonneInMovimento (Bussoleno, 17-18 nov):
ascolta quello di Olga e Sylvie [dura 20′]
e ascolta quello di Daria [dura 14′]

Leggi anche i contributi delle compagne di Medea di Torino:
Qualche riflessione al ritorno dalla due giorni valsusina
La Valle ci dà forza, le donne danno forza alla Valle!
e leggi il report delle compagne dell’MFPR:
No Tav e giornata internazionale contro la violenza sulle donne


Di seguito il report delle DonneInMovimento:
Violenza sulle donne e violenza sulla terra
Questo il titolo della due giorni che le DonneInMovimento hanno (abbiamo) organizzato in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne tra Bussoleno, Chianocco e Chiomonte. Una due giorni che aveva l’ambizione di essere un’iniziativa di genere nell’ambito della lotta valsusina alla Torino-Lione. Il merito del successo (perché è stato un successo) va a tutte le donne che si sono impegnate in prima persona affinché la manifestazione fosse completa e accogliente: a chi l’ha immaginata, discussa e creata, a chi ha disegnato e dipinto, a chi ha portato in piazza i suoi saperi e le sue professionalità, a chi ha montato ciò che necessitava d’essere montato, a chi ha ospitato le tante donne venute da tutta Italia per partecipare. Mercoledì sera, apericena veg di autofinanziamento con le prelibatezze di Pat alla Credenza. Prima, un pomeriggio con tante compagne e amiche in cucina a preparare, ridere, confrontarci. Una serata partecipatissima e piacevole, che ha aperto una settimana intensa.Sabato, le bancarelle tematiche in via Fontan e le donne della valle di Susa protagoniste. Cito chi crea mosaici, chi immagina borse coi vecchi ellepi, chi profuma la casa con le saponette, chi coltiva e chi dà vita a bellissimi capi d’abbigliamento, chi dipinge ma dimentico sicuramente qualcuna. Medea, Re.Fe, Sguardi sui generis fanno informazione. Il tema è importante, d’attualità e ancora tanto tanto sconosciuto.
Nel pomeriggio, l’assemblea. Sala consigliare strapiena. Donne che arrivano da Bologna, Roma, Bergamo. Donne che abitano qui. Ognuna con la propria esperienza, con il proprio vissuto e la voglia di approfondire, di condividere. Elina Colongo, del Soccorso violenza sessuale del Sant’Anna, traccia i numeri di un dramma sommerso: 130 femminicidi nel 2011 e 112 ad oggi nel 2012; violenza prima causa di morte per le giovani tra i 15 e i 44 anni; quasi il 25% delle donne ha subito una violenza sessuale tra i 17 e i 77 anni; quasi il 70% degli stupri sono effettuati dal partner; 53 Paesi dell’Onu non riconoscono come reato la violenza consumata nell’ambito del matrimonio; quasi nel 30% dei casi i maltrattamenti sorgono in gravidanza.

Cristiana Albino del Collettivo Medea di Torino lega la violenza sulle donne a quella sulla terra, introduce il tema specifico: «Le donne subiscono violenza e muoiono in quanto donne che dicono no, donne che fanno una scelta autonoma. La chiave, qui come nella vicenda della valle di Susa, sono l’esercizio del potere, il dominio, il senso della proprietà». Chiude Nicoletta Poidimani della Re.Fe con un interessante approfondimento sul mal-sviluppo attraverso i pensieri di Vandana Shiva e le sue lotte.

Il dibattito è aperto da Marzia del gruppo di donne di Giaglione. Poi interventi e ancora interventi per affrontare percorso verso un’indispensabile autodeterminazione.

Sera. Festa. Birreria Il cotonificio e le grandissime Rivoltelle, rock band calabrese al femminile energica, potente e simpaticissima. Birreria strapiena e tante, tante donne. E’ stata una serata assolutamente magica. Il merito va ad Erme che le Rivoltelle le ha volute, proposte e cercate. Un’ora e mezza di spettacolo inarrivabile che ha coinvolto tutte e tutti.

Poche ore di sonno e la manifestazione si chiude alla Maddalena di Chiomonte, attorno alle reti del cantiere Tav. La convocazione delle DonneInMovimento porta in Clarea circa 300 persone. La giornata è bellissima. Il cantiere no. Ognuna e ognuno col suo passo si arriva alle reti, dove si condivide il pranzo. Un giro “turistico” intorno alle reti evidenzia lo scempio del territorio e quella violenza che la due giorni vuole evidenziare. La battitura per l’ormai noto carcerolazo chiude il pomeriggio ma non le iniziative.

Sabato prossimo, 24 novembre, le DonneInMovimento ospiteranno Lidia Menapace, saggista e femminista, che presenterà il suo nuovo libro “…A furor di popolo”. Si parlerà ancora di violenza sulla terra da parte del mal-sviluppo e Tav.

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