Ascolta la corrispondenza con una compagna del Centro donna L.I.S.A. sul flash mob per il 25 novembre – giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne. Appuntamento, ore 11,00 a largo Corrado Ricci (via dei Fori imperiali).
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Femminicidi: una strage che non conosce crisi
A gennaio 11, a febbraio 12, a marzo 13, a ottobre erano già diventate 110. Sono le donne uccise nel 2012 e nel 2011 il bilancio è stato di 137. È una strage che prosegue inesorabile e non conosce crisi.
Le statistiche fotografano la situazione in tutta la loro drammaticità: a fronte di una diminuzione nel numero assoluto di omicidi, aumenta il numero dei femmicidi. E si tratta sempre più spesso di donne uccise in famiglia, all’interno della loro cerchia di relazioni: gli assassini sono mariti, ex-mariti, partner, ex-partner.
Ma la violenza inizia ben prima dell’atto eclatante che porta le vittime alla ribalta delle cronache: comincia nelle case, nelle famiglie e ha origine nella rigida divisione dei ruoli che ancora vige, troppo spesso incontrastata, tra le mura domestiche, nella società e nella politica.
Questi uomini uccidono per annientare e ridurre al silenzio la donna che ha osato dire di no, che si è
ribellata, che ha scelto di lasciare il marito o il partner o si è rivolta a un giudice.
Gli uomini che uccidono le donne non lo fanno per “troppo amore”, né per gelosia, né perché sono pazzi o malati, come spesso si legge nelle cronache. Gli uomini che uccidono le donne lo fanno per avere controllo e potere nei loro confronti e lo esercitano distruggendole, psicologicamente e fisicamente. È una condotta, questa, che spesso viene legittimata, avallata e protetta dalla “sacralità” del vincolo matrimoniale e dell’istituzione familiare, concezione arcaica ma ancora pericolosamente radicata nella cultura, esattamente come quella che fa della divisione dei ruoli e dei poteri fra i generi un baluardo inespugnabile su cui il patriarcato ha costruito la propria ideologia.
Questa strage parla a tutte noi, perché lo spettro della violenza e della morte ci accomuna tutte, volendo impedirci di esercitare la nostra libertà di scegliere e decidere.
Vogliamo ricordare tutte le donne vittime di femmicidio ma al tempo stesso denunciamo con forza il silenzio, il disinteresse e talvolta la complicità delle istituzioni in questa tragedia.
In occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in tanti pronunceranno parole di cordoglio per le vittime, di riprovazione e condanna per quanto è accaduto e continua ad accadere.
Ma contro la violenza di genere le parole non bastano!
Vogliamo richiamare le istituzioni alle loro responsabilità e ribadire che tra le priorità dell’agenda politica la salvaguardia e la tutela della vita e della libertà delle donne non possono essere dimenticate o sottoposte a politiche di austerity.
I diritti delle donne non sono in (s)vendita: NO al pareggio di bilancio sulla nostra pelle!
25 novembre Flash Mob
Largo Corrado Ricci ore 11,00
Vi aspettiamo! Tutte insieme famo paura!
Centro donna L.I.S.A.