Se Curiosity trasmettesse su Marte l’uscita del repubblicano Akin, ingegnere (sottolineato), membro della Commissione Scienza e Tecnologia (sottolineato), sulle donne che hanno un qualcosa… un qualche meccanismo, un sistema interno… insomma, un qualcosa che impedisce loro di concepire quando sono stuprate seriamente cioè da “vero stupro”… i marziani diventerebbero viola dal ridere e poi mostrerebbero, almeno loro, speriamo, compassione nei confronti del genere femminile terrestre tutto, per questi distinguo tra “stupro vero” e non vero.
Oggi Akin ha imbastito un due scuse sennò perde i voti delle madame dei tea party, che insomma, ovulo stritola sperma da stupro o no, non gli andrà giù questa storia dello stupro “vero” “non vero”…
Uno stupro è uno stupro, oggi nella cronaca leggiamo di una donna violentata a Roma da un ragazzo marocchino. Possedessimo in vagina un marchingegno stritola stupratori integrato del tipo Rape aXe non indugeremmo all’occorrenza; fatto salvo che dalla violenza contro le donne non ci si libera senza un profondo cambiamento culturale.
In ogni caso quelli che non sopportiamo più sono il duo Calderoli- Alemanno, che sempre tentano una operazione di restyling politico speculando sulle donne violentate in termini giustizialisti e securitari quando e solo quando, se e solo se il reo è extracomunitario o giù di lì.
E poi leggiamo anche di una donna nigeriana uccisa con tutta probabilità da un piemontese che si era pure dilettato a romanzare il delitto, tanto per essere un personaggio e darsi ragione.
Che orrore.