L’inesorabile bollettino di guerra ieri ci riportava di Maria, incinta di nove mesi uccisa dal marito con un bastone e poi bruciata nei campi di Erice; “nel giorno del suo compleanno“, ha aggiunto il telegiornale di oggi.
Poi, Bollettino di guerra riportava anche di una sentenza della Cassazione che ha stabilito che l’uomo che nel 2008 aveva ucciso la moglie e la suocera a martellate non è imputabile dell’aggravante di crudeltà perché questa “ricorre – scrivono gli alti giudici – quando le modalità della condotta rendono evidente in modo obiettivo e conclamato la volontà dell’agente di infliggere alla vittima sofferenze gratuite, inutili, ulteriori e non collegabili al normale processo di causazione dell’evento morte, sì da costituire un qualcosa che va oltre l’attività necessaria per consumare il reato, in tal modo rendendo la condotta dell’agente particolarmente riprovevole e ripugnante agli occhi della collettività per la gratuità e superfluità dei patimenti cagionati alla vittima con un’azione efferata, rivelatrice di un’indole malvagia e priva dei più elementari sentimenti di umana pietà“.
Il ragionamento è logico; le martellate sono servite solo a consumare il reato per la via più breve; l’assassino non ha compiuto sui loro corpi altre azioni che provocassero sofferenza gratuita; solo quella che doveva portare alla morte; il ragionamento è logico eppure cè qualcosa di agghiacciante.
E’ la deduzione che, dal momento che l’assassino non ha usato crudeltà, non ha tenuto una condotta particolarmente riprovevole e ripugnante agli occhi della collettività … e perciò non ha rivelato un’indole malvagia e priva dei più elementari sentimenti di umana pietà“.
Siamo noi ipersensibili o sono i giudici che potevano dire la stessa cosa risparmiandoci l’ultimo concetto che ha invece un suo preciso peso specifico programmatico?
Cui prodest? Quello picchiava la moglie che a soli due mesi dal matrimonio era tornata dai genitori perché vittima dei suoi pestaggi… che indole ha uno così?
E la nostra Maria di oggi? Il marito che l’ha bruciata, anche lui la teneva in uno stato di soggezione e non di rado la picchiava. Ma forse qualcuno, un giorno, o forse anche domani, incomincerà a parlare di un’indole non malvagia di lui, ma chissà quella di lei… e, figuriamoci poi dell’amante che si era portato a casa…
E così le donne, nelle giustificazioni che si cercano per i loro assassini, sono sempre uccise due volte.