Femminismi
Di partenze, calcio, nazionalismi e repressione
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Il groppo allo stomaco quando arriva arriva e non c’è niente che possa fermarlo.

Arriva quando si guarda l’orologio e si capisce che il tempo residuo è così poco che non ci si riuscirà a salutare tutte e tutti, vedere tutto quello che si voleva vedere, portare a casa tutto quello che si poteva portare a casa.

Arriva quando si leggono i giornali e si ritrova messa in discussione, di nuovo, l’autodeterminazione delle donne in nome dell’embrione, mentre non viene assolutamente messa in discussione l’autorità delle guardie. La Cassazione sta decidendo su Genova e mentre nessuno dei poliziotti rischia il carcere, dieci compagne e compagni rischiano cento anni, cento anni per tutti, per chi fa fallire le banche, per chi uccide sul lavoro, per chi ci ha indebitati. Un secolo di detenzione per ripulirci la coscienza, per sentirci tutti più buoni di fronte ai manifestanti cattivi. Chissà che ne dirà Saviano.

Intanto rimane impunito chi ha ucciso (per “autodifesa”) Carlo Giuliani, così tronfio da poter addirittura pensare di molestare una bambina. Agli arresti domiciliari anche il militare che ha stuprato e quasi ucciso una ragazza. Menomale che ci sono le forze dell’ordine.

E poi non è che altrove stiano poi così meglio. In Spagna l’arresto arbitrario dietro falsa testimonianza (sempre delle guardie) non sembra poi così male, tra un proiettile di gomma e l’altro, si cerca di far passare il reato di resistenza passiva.

E guardi gli europei e capisci perché ti davano così fastidio. Quel fastidio provato nel camminare per strada e non sentirsi sicure nel proprio essere femmine, e nel proprio essere straniere, o con stranieri. Perché anche l’allegro negozio militaria (che vende oggettistica da caccia e da autodifesa, tra cui manganelli, coltelli e pistole di varia natura) si è messo in vetrina la bandana (per coprire il volto) coi colori della Polonia. Indubbiamente, c’è bisogno di un po’ di futbologia.

E che mi si chieda ancora un’altra volta la gomma da cancellare, o fottuta casella della posta vuota…

#non inaugurerò la categoria “chi più ne ha più ne metta”, ma ci starebbe bene.

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