Rebibbia, che se non ricordo male è il più grande carcere d’Europa.
E poi le detenute che fanno gli striscioni per dire grazie, che fanno quasi commuovere (allora se ne accorgono quando siamo qua!). E qualcuno che pianta una pianta, proprio come fanno i vecchi del quartiere che parlano di calcio e curano la gatta Carolina, piantando rose sulla tomba dei suoi figli nati morti (è proprio vero che da anziani si ritorna bambini).
Il 31 dicembre sotto Rebibbia, anche se ci dovremmo stare sempre, è un appuntamento bello. E ancora più bello quando c’è un sole così, anche se dentro non c’è sole non c’è aria e ogni tanto l’atmosfera picnic ritorna piena d’angoscia.
Comunque buon anno.