Femminismi
TAV: diamoci un taglio!
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Ieri eravamo ad ascoltare Ivan Cicconi che presentava il suo ultimo scritto: “Il libro nero dell’alta velocità. Ovvero il futuro di tangentopoli diventato storia”. Cicconi spiega questo: “La vera storia dell’Alta Velocità è la chiave di lettura indispensabile per caratterizzare quello che è diventato un modello, il modello TAV, replicato negli Enti locali dai mariuoli post-moderni, non più affaccendati a celebrare il rito  a rischio della tangente ma trasformati in sanguisughe delle istituzioni.
Lo scambio tangentizio prima celebrato da soggetti distinti e separati è diventato intreccio e compromissione, dove la corruzione diventa liquida con tavole imbandite per l’abbuffata dei partiti, tutti; delle imprese di diritto privato di proprietà pubblica, tutte; delle imprese private cooptate nel banchetto da boiardi e faccendieri o penetrate nell’affare in cambio di favori o piaceri ai tanti mariuoli che popolano i cosiddetti partiti della seconda repubblica” , e lo spiega con un dettaglio di esempi, cifre e numeri incontestabili, perché scritti, perché verificabili, perché ormai “storia”. Alla fine, nemmeno il più convinto sostenitore dell’opera, se è una persona onesta, non può non dire: “diamoci un taglio”.
Domani in ValSusa diranno, come da vent’anni a questa parte “Diamoci un taglio” e nessuna persona che sappia che cosa è il TAV non può non stare dalla loro parte.

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