Con un mal di testa da concerto grindcore che ancora mi rimbomba in testa, ho voglia di presentare un po’ di gente con cui sto condividendo cose in questi giorni.
C’e’ B. che conoscevo gia’ dall’Italia per aver condiviso cose e visto gente e preparato manifestazioni e ogni tanto abbiamo i brividi insieme, se pensiamo al 24 Novembre 2007. Quanto eravamo belle! C’e’ parlare di 15 ottobre e di Val di Susa e di nazisti polacchi chiedendoci quanto saranno cattivi (secondo me abbastanza, se tutti quelli brutti qui sembrano il cattivo di This is England).
C’e’ D. che viene da Taiwan e con cui potrei dire di non avere nulla in comune. Ma e’ un piacere uscirci insieme e ha una curiosita’ verso tutto che le invidio. E poi se ne esce, cosi’, che ha fatto un film su un travestito e che in oriente la mascolinita’ e’ cosi’ carica di doveri, che vestirsi da donne e’ anche un modo (e anche tra etero) per lasciarsi quei doveri alle spalle.
Ci sono H. ed L., vengono dalla Spagna e parlano una lingua a me conosciuta, ma forse troppo. H. sta facendo la tesi sul postporno ed L. sembra una ragazza cosi’ precisa, ma non lo e’.
C’e’ S. che viene dal Belgio ed e’ diventato femminista perche’ studiando slavistica si e’ innamorato degli scritti delle prime comuniste russe.
C’e’ M. che qui mi sa che e’ un po’ al centro del movimento locale, cucina tutto il giorno, e poi lascia tutto sporco (e io che pulisco pulisco pulisco che cazzo). E’ proprio una brava persona e si vede che si spende (eccetto sui piatti sporchi!) e che sa il fatto suo. E non lo avresti detto, ma va anche ai gay pride.
Ci sono A. ed M. che sono delle ottime coinquiline, delle ottime persone, attiviste e suonano nella samba, insieme anche a M. e P..
C’e’ J. che e’ supercool e frequenta tutti i freaky artists anche se poi dice che il posto non le piace. Studia nuovi media ma io non so se ho capito bene cosa sono.
C’e’ T. che e’ una canetta tanto simpatica e pare un po’ lesbica e antispecista (a volte e’ convinta di essere un gatto) che pero’ l’altro giorno e’ scappata e mi ha fatta stare molto in pensiero, fin quando non l’ho trovata.
E, ultima arrivata, c’e’ M., che viene dall’attivismo queer in Iran, scappata dopo l’arresto di cinque suoi amici, che non sa se chiedere lo status di rifugiata. Studia film e scrive sceneggiature.
E intanto progettiamo horror, in questa citta’ che sembra un rave permanente.