I fascisti a Firenze stanno alzando parecchio la testa di questi tempi, la città è invasa dai volantini di casaggì, in ogni quartiere della città, che io vorrei proprio sapere chi glie li da i soldi a questi… Ne hanno attaccato uno enorme alla fortezza da basso, il “nostro” sindaco Renzi, detto Silvio, si è detto indignato e ha promesso multe salate. E dire che poco tempo fa hanno arrestato ragazzini anarchici con l’imputazione di associazione a delinquere per reati simili, qualche stencil con la faccia del suddetto Silvio Renzi per esempio. Ma tutti lo sanno: gli anarchici son sempre stati pericolosi terroristi e bombaroli, i fascisti invece teneri agnellini un po’ folcloristici, con le loro innocue camice nere, croci uncinate e virili strette di mano…mica da prendere sul serio: solo bravi ragazzi un po’ turbolenti!
Ora poi c’è questa cosa aberrante dell’11 agosto.
L’11 agosto è l’anniversario della Liberazione di Firenze dal nazifascismo. Firenze fu liberata dai partigiani che quel giorno vi entrarono armi in pugno,da chi combatté in città nei GAP o nelle SAP, da chi dava sostegno alla loro azione: le staffette, i/le contadini/e che offrivano loro cibo e riparo, gli/le operai/e che nelle fabbriche sabotavano l’economia di guerra.
E l’11 agosto casaggì si è data appuntamento al cimitero di Trespiano per commemorare i FRANCHI TIRATORI, cioè un manipolo di fascisti assassini che in quei giorni dalle finestre e dai tetti sparavano a civili inermi, alle donne che andavano a prendere l’acqua.
Sempre quest’anno il sempre “nostro” sindaco Renzi (che tra una firma per il sottoattraversamento TAV e le pedonalizzazioni di facciata del centro storico, sta finendo l’opera di privatizzazione dei servizi e di svendita dei beni pubblici iniziata dai suoi predecessori– ma che cavolo ci siamo andati a votare a fare ai referendum???) ha deciso di invitare in Palazzo vecchio per celebrare questa giornata il cardinale Piovanelli: “Per la prima volta, in oltre 60 anni, sarà un uomo di chiesa — ha spiegato Renzi — a fare l’orazione il prossimo 11 agosto, per sottolineare anche il ruolo dei cattolici nella Resistenza». E dice il cardinale: «Credo che ci sia una voglia di tener fuori la Chiesa dalla storia della Resistenza.” Tra l’altro in un’intervista che ho sentito alla tele il cardinale parla di “resistenza al nazismo”, cancellando in due parole tutte le responsabilità del fascismo italiano.
Senza voler nulla togliere a quei cristiani, a quei preti anche, che individualmente e collettivamente si opposero al fascismo, altra cosa è parlare di Chiesa come istituzione.
A parte i Patti lateranensi, che vi prego di rinfrescare nella memoria, solo qualche esempio: iIl 27 agosto del 1935,durante i preparativi per l’entrata in guerra,il papa avvallò la guerra dicendo che una guerra difensiva(!) che avesse come scopo l’espansione di una popolazione in crescita era giustificata e giusta.….….
L’aricivescovo di Taranto,dopo aver detto una messa su un sotto marino, affermò che l’aggressione era una guerra santa,una crociata.….…..
L’arcivescovo di Milano che aveva benedetto le truppe che andavano in guerra, paragonò Mussolini a Cesare Augusto e Costantino, e disse che l’opera del Duce era ispirata da Dio.….
In un discorso a palazzo Venezia,l’arcivescovo Nogara chiese a Dio di assistere il Duce in tutte le sue battaglie.…..
E così via.…..
L’ANPI Oltrarno festeggia per conto suo l’8 agosto in Piazza Santo Spirito.
Son daccordo (solo una cosa: ma cosa c’entra il presidente del quartiere 1 Marmugi con i partigiani? –e scusate se non mi va mai bene niente )
Nella foto all’inizio del post, Aligi Barducci, detto Potente, partigiano.
Durante la notte del 4 agosto 1944 i tedeschi fecero saltare i ponti sull’Arno, a Firenze; al mattino arrivarono in città i reparti garibaldini della Sinigaglia, il comando della divisione Arno, con Potente e Giobbe e gli uomini della Lanciotto, giunti dopo un’estenuante marcia, passati attraverso l’accerchiamento nemico. A questo punto si scatenò la lotta fra i partigiani e i franchi tiratori, cecchini nazifascisti. La sera dell’ 8 agosto, durante un rastrellamento contro i franchi tiratori d’Oltrarno, Potente rimase mortalmente ferito per lo scoppio di una granata nemica, mentre si stava dirigendo al distretto militare di Piazza Santo Spirito, per accordarsi con le Autorità alleate. Fu portato dapprima all’infermeria del distretto, poi all’ospedale da campo del Pian dei Giullari e da qui all’ospedale di Greve in Chianti, dove morì all’alba del giorno seguente, all’età di trentun anni.