Un fil di fumo, quello del CS, dei lacrimogeni, segna la continuità della politica sulla gente che rivendica idee diverse o difende la propria terra, da Genova 2001 alla Val Susa 2011.
Fanno così e non hanno intenzione di smettere.
All’opinione pubblica con l’immancabile complicità della stampa [tutta], si sparano raffiche di falsificazione della verità, si lavora di censura, si cesella di omertà mentre ai No Tav si sparano lacrimogeni in faccia.