Il sindaco di tutti i romani regala un sacco di soldi ai fascisti. Una novità? No, la novità sono le piscine.
Articolo di Mariagrazia Gerina, da l’Unità
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«Quindici euro, prego: hai una consumazione e il biglietto exit per uscire». Solo che Stazione Nord, sorto da un giorno all’altro nell’area della ex stazione ferroviaria Olimpico-Farneto, non è un qualunque locale notturno. E’ la nuova creatura commerciale della galassia Casapound: discoteca, piscina, musica all’aperto. «Il nuovo locale della Roma bene», lo hanno ribattezzato le prime recensioni amiche, pubblicate in rete. Niente simboli, dj strappati alla Costa Smeralda, ospiti di grido (l’ultimo era Corona), cocktail serviti con la fragolina. «I bicchieri però non li potete portare fuori, c’è una ordinanza del sindaco e noi ci teniamo a farla rispettare», scandisce l’altra regola-chiave il buttafuori.
Altro che «il fascismo non è una lattina di Fanta che finisce», metafora anti-consumista coniata dal cantante degli Spqr per il pubblico “militante” che tre anni fa cominciò a colonizzare questo spazio a colpi di rock identitario. Aprile del 2008: mentre Alemanno scalava il Campidoglio, con un blitz i Fascisti del Terzo Millennio decisero di occupare la stazione dietro allo Stadio Olimpico, abbandonata dai tempi di Italia 90, per trasformarla nel loro antro fascio-rock. Concerti identitari, feste di tesseramento per Casapound, raduni di energumeni neofascisti da tutta Italia. Ora, almeno per cogliere il treno dell’Estate romana, la musica è cambiata. Fuori la cinghiamattanza, dentro il mojito. Area 19, così l’avevano ribattezzata, resta in sonno, nel tunnel che fu la stazione Olimpico-Farneto. Ma, accanto, nell’area dell’ex parcheggio, tra luci soffuse e jam session, è cominciata, con gran dispendio di soldi, tutta un’altra storia, in cui le teste rasate si nascondono tra quelle giovanissime e ingelatinate dalla movida romana, attratte dalla “novità” dell’estate.
I manifesti di lancio sono apparsi poche settimane fa, solo con la casella del monopoli “Stazione Nord”, come un grande gioco urbano. E a misura di monopoli è fatto anche il locale. «Un passo avanti», per entrare. «Due passi indietro», per uscire. Con tanto di banca che distribuisce «denari di carta» in cambio di quelli veri. E ambulanza, a disposizione durante le serate per chi dovesse sentirsi male. I lavori in grande stile sono durati appena un paio di settimane, dietro ai teloni bianchi posizionati per tenere lontani occhi indiscreti. Un blitz di lusso, stavolta, affidato a un famoso studio romano, che tra le opere realizzate vanta un gazebo per Montecitorio. Anche il locale sorto all’ombra di Casapound è in legno: pedane, pista, piscina.
«Strutture scenografiche provvisorie ed integralmente rimovibili», assicura la Relazione tecnica controtimbrata dal municipio XX, che sventola sulla bacheca, all’ingresso di Stazione Nord. Eppure l’area su cui sono state issate sarebbe di proprietà del demanio. E «la Rete ferroviaria italiana, che ne è tenutaria, ha già più volte sporto denuncia sia contro l’occupazione della stazione Olimpico-Farnesina che contro quella dell’ex parcheggio», ribadiscono i vertici di Rfi, per bocca dell’ufficio stampa di Trenitalia. Un “dettaglio” di cui né il municipio né il gabinetto del sindaco sembrano aver tenuto conto quando gli è stato sottoposto il «Progetto per la sistemazione di arredi temporanei e servizio di eventi ad uso sociale, culturale e sportivo nell’ambito della manifestazione “Estate Romana” in via dei Monti della Farnesina».
Addirittura nell’Elenco della documentazione fatta pervenire al gabinetto del sindaco compare anche un non meglio precisato «contratto di comodato area». Mentre nella Relazione tecnica si spiega che il progetto è presentato «con il Patrocinio del Comune». Il gabinetto del sindaco l’ha ricevuta, insieme al resto delle carte, il 26 maggio, come attesta il timbro con il numero di protocollo, il municipio il 27 maggio. Ovvero quando il grosso dei lavori era già finito e il nuovo locale apriva “ufficialmente” le porte al pubblico per la serata di lancio. Singolare anche il riferimento all’Estate Romana, visto che il bando per la stagione 2011, in quella data, non era ancora stato deciso. E, ora che la graduatoria è stata pubblicata la associazione che gestisce ufficialmente Stazione Nord non vi compare.
Si chiama Idea 2011, ne fanno parte un ex candidato municipale della Rosa Bianca di Baccini, Pierluigi Carloni, un signore che qualche anno fa era titolare di un Bingo vicino piazza Bologna, chiuso per mancanza di autorizzazioni, Maurizio Guazzerotti e un romeno residente a Roma. L’atto costitutivo sventola anch’esso sulla bacheca all’ingresso del locale, insieme alle altre carte bollate. Il nulla osta per l’impatto acustico, la relazione tecnica sull’impianto elettrico, la richiesta di autorizzazione per la somministrazione delle bevande. Sono la bandiera un nuovo business, concordato, all’ombra del Campidoglio, dagli occupanti di Area 19 con alcuni locali di Roma Nord (tra cui il Banana Republic, punto di riferimento della Curva laziale).
«È tutto in regola, loro gestiscono ogni cosa, noi ci occupiamo solo della parte sociale», assicura Andrea Antonini, che oltre ad essere patròn di Area 19 e responsabilie culturale di Casapound, guarda caso è anche consigliere nel municipio in cui sorge la nuova creatura commerciale. Uno di lotta e di governo. Vittima, appena due mesi fa di uno strano attentato. Due colpi sparati alla coscia da due persone in motorino. Qualcuno (sindaco compreso) evocò l’ombra dell’odio politico. Ma fu smentito poche ore dopo dalla procura che tutt’ora indaga invece sulle divisioni interne a Casapound.
La linea intrapresa con Stazione Nord, di certo, segna un salto imprevisto nelle strategie dei Fascisti del Terzo Millennio. «Ma di giorno, la piscina sarà a disposizione anche di bambini e disabili», spiega Antonini annunciando tutta una serie di attività che ancor prima di vedere la luce hanno già fatto procurato a Stazione Nord il patrocinio gratuito della «Consulta cittadina permanente sui problemi delle persone handicappate». Un organismo presieduto da Vittorio Casasanta. Padre di Pietro, che invece, con la neonata “associazione di protezione civile” di Casapound, la Salamandra, si candida a garantire la sicurezza dei bagnanti. Tutto organizzato. A parte qualche dettaglio. Come le pedane per le sedie a rotelle, che non arrivavano fino alla piscina. Oppure la richiesta di autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande. Anche quella presentata all’ultimo, e non un mese prima come prevederebbe il regolamento, indica come data di partenza il 25 giugno. E specifica oltretutto: «Per l’attività di campi estivi ed eventi sociali». La discoteca in quale delle due categorie rientra? Dettagli. Acolici e analcolici scorrono lo stesso abbondanti, da settimane. Di pari passo con i soldi.