Incontrare due ragazzini di 16 e 17 anni che si credono uomini perché hanno casa e lavoro semifisso è piuttosto strano.
Io non voglio lavorare e non guardo la tv. Loro lavorano tutti i giorni da quattro anni, si sballano il sabato sera e fanno le pazzie in motorino.
Io leggo un sacco di libri, per questioni di mera attività quotidiana. Pare che io sia una “studentessa”. Loro hanno a malapena la terza media e non sanno scrivere che il proprio nome. Di libri non ne leggono, anche se secondo me e la mia amica se leggi è più facile rimorchiare. Però al contrario dei miei amici militanti hanno i muscoli a fior di pelle e le mani con i calli.
La stranezza di pensare che se io farò quello che voglio fare prenderò se mi andrà bene 800 euro al mese per i prossimi 10 anni, mentre loro facendo quello che pensano di dover fare, ne prendono 900 o 1200, anche se fra qualche anno potrebbero aumentare, fino al doppio dicono loro. Che è quanto prendono i miei insieme. Perché poi se prendi tanti soldi e inizi a lavorare a 13 anni, a 40 sei in pensione, no?
E poi è arrivata P. e allora E. ha detto loro che era la sua ragazza. Ma loro non ci hanno creduto e continuavano a chiederci come ci piacciono i ragazzi.
Loro sanno guidare il trattore, a me si ferma la macchina in ogni dove.
Dovrei andare più spesso in campagna. Grazie E. per esserti addormentata nei campi ed esserti fatta svegliare da due tipi che ti ritenevano una ladra di cavalli. Senza il tuo sonno, non ci sarebbe stata un’ottima conversazione!