Ricominciamo. Perchè?
Siamo cadute nell’immobilità della mobilità. Siamo sparse per l’europa e il precariato lo tocciamo nel caffè (espresso) ogni mattina. Ma siamo ancora (b)rave.
Ricominciamo dall’autonarrazione, che è autocoscienza open air, che è desiderio di esprimere vite diverse, differenze. Da chi vive a parigi e continua a organizzare presidi, chi si specializza in gender studies nel lontano est, in spagna o in sudamerica, chi lavora e si gode l’indipendenza economica, e chi emigra e studia studia (a Bologna). Siamo femministe, da allora, quando iniziammo a gridare per le strade, e da prima, quando lo eravamo e non lo sapevamo ancora. Siamo nomadi ma la virtualità ci permette di stare vicine. Siamo storie, siamo carne, spesso davanti a una webcam a cenare insieme nonostante migliaia di chilometri. Siamo trans-nazionali, viviamo la doppia assenza del “nè lì nè qui” ma la riempiamo di dove, come e perchè.
Vogliamo raccontarci perchè il personale è politico, e ora, che le nostre vite si sono espanse, il silenzio sarebbe l’assenso all’isolamento a cui ci obbligano lavoro, studio, lavoro di cura, lavoro, studio, desideri e prospettive.
Collettivizzazione dei diari: pro-memoria e presente dilatato.
La rava e la fava sono il grande e il piccolo, macro e micro. Contesto e soggettività.
Pronte…via.