Durante l’occupazione delle facoltà di Roma3, abbiamo pensato di comunicare visivamente quanto alcuni lavori femminili siano volti allo sfruttamento delle donne, per discriminazioni di vario tipo, cercando di non distinguere tra lavori “buoni” e lavori “cattivi”, come non distinguiamo i e le manifestanti nelle piazze.Su Repubblica di oggi (22/12/2010) si riportavano i dati di disoccupazione femminile al Sud: sarebbero intorno al 36% delle giovani. Ma siamo sicure che le donne siano “disoccupate”, anche quando non sono sotto contratto?
Noi la crisi non la paghiamo!
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