Ooops… questa ci era sfuggita. Il 9 ottobre, domenica, era la prima “giornata nazionale di memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall’incuria dell’uomo”. Lo dice la Prestigiacomo che “la tutela del territorio e l’integrità dei suoi abitanti sono priorità che non possono essere disattese”… dobbiamo ridere? Il bello è che lo dice mentre sta pensando di firmare la legge salva Eni: un megaarcisuperultra condono per i danni ambientali, i veleni tutti, sparsi in su e in giù per la penisola. Dichiarazioni pubbliche e coscienze sporche, sempre! Ah ecco, a proposito di sporco; dopo le ammissioni della Shell sulle perdite di petrolio nel Delta del Niger, dopo la marea nera in Scozia, e la catastrofe del Golfo del Messico, ecco la marea nera in Nuova Zelanda, nel paradiso della biodiversità. Per queste occasioni è pronto il principio “chi inquina paga”; in realtà, anche se così fosse (ed in genere non lo è), certi disastri sono impagabili. Come per le vittime dei disastri ambientali: si dovranno accontentare della commemorazione più che del risarcimento…