Quella che perfino il procuratore capo di Torino, Caselli si sia presentato in aula all’udienza per la scarcerazione di Nina, a chiedere la conferma della custodia cautelare in carcere, perché, secondo lui “potrebbe sussistere il pericolo di reiterazione del reato”, ha veramente del grottesco. Ci sarebbe veramente da ridere se non fosse che questo è segno di quanto sui No Tav si voglia usare una pesantissima e gravissima intimidazione punitiva. Non dimentichiamo che a Nina viene contestato solo “il concorso morale”, visto che non ci sono nè filmati nè testimonianze che dimostrino che stesse effettivamente tirando pietre contro le forze dell’ordine. A Marianna, per la quale si discuterà domani, viene invece contestato il reato di lesioni perché fuggendo avrebbe provocato una distorsione a un funzionario di polizia che la stava rincorrendo facendolo cadere. Pensate un po’: se uno è imbranato e non sa correre, è colpa tua!
Il grottesco e l’assurdo che costruiscono la realtà sotto la dittatura del Tav.