Una donna su tre al mondo è vittima di stupri e di violenze per mano maschile. Da un’indagine Istat del 2006 emerge che in Italia 7 milioni di donne tra i 14 e i 59 anni hanno subito violenza, fisica o sessuale, nel corso della loro vita, dentro e fuori la famiglia. Gli stupri e i tentati stupri avvengono ad opera di familiari. Solo il 3,5% avviene per mano di estranei. Più frequentemente si tratta di amici (23,8%), conoscenti (12,3%), fidanzati o ex fidanzati (17,4%), mariti o ex mariti (20,2%). I luoghi più a rischio sono i più familiari. Solo il 21% delle violenze sessuali avviene per strada. Nel resto si tratta di casa propria, di case di amici, di parenti o dell’aggressore. Quando avviene la violenza sessuale, questa è spesso violenza ripetuta e le donne non se la sentono di denunciarla nel 90% dei casi.
Un terzo delle donne non ne parla con nessuno.
QUESTI NON SONO NUMERI ASTRATTI, QUELLE DONNE SIAMO NOI ! ! !
Le donne, fin dalla più tenera età, sono condizionate ad accettare di recitare dei “ruoli”: essi comprendono stili di comportamento, attitudini, valutazioni, giudizi morali. Questo sistema dei ruoli è continuamente reiterato ed incoraggiato dai prodotti culturali, dai media, persino dai programmi scolastici. L’addestramento sociale su quanto si conviene alle donne e quanto si conviene agli uomini insegna alle prime ad essere vittime, ed ai secondi ad essere aggressori. L’alta incidenza degli stupri e delle violenze sulle donne è semplicemente uno dei risultati dello sbilanciamento di potere fra uomini e donne. Ci si attende che le donne assumano, nei riguardi degli uomini, un atteggiamento subordinato in quanto ritenute inferiori: di conseguenza, lo stupro non è che una logica estensione di tale rapporto di dominio.
DENUNCIAMO la cultura dello ‘stupro’ di cui si nutre la società patriarcale!
VOGLIAMO abbattere la relazione di dominio fra uomini e donne, condurre una battaglia culturale che sconfigga una volta per tutte patriarcato, maschilismo, sessismo e omofobia, per cominciare a costruire un nuovo patto di convivenza tra uomini, donne, lesbiche, gay, trans!
Casi recenti dimostrano inoltre come i media e le alte cariche istituzionali vorrebbero portare le donne a pensare che un toccamento casuale o un commento a sfondo sessuale non siano altro che una forma di elogio alla loro “desiderabilità”. La mancanza di chiarezza su cosa sia un comportamento insultante per una donna e l’ambivalenza con cui i media considerano questi fenomeni, fanno sì che essi non vengano riconosciuti come aggressioni.
DENUNCIAMO la mistificazione della violenza maschile agita attraverso un linguaggio sessista e rispondente ai desideri maschili!
Le istituzioni e i media ancora una volta non hanno alcun ritegno nell’usare le donne che subiscono violenza per parlare di altro e per distogliere l’attenzione dal fatto che la violenza contro le donne la compiono sempre uomini di qualunque nazionalità e classe sociale essi siano.
DENUNCIAMO LA VIOLENZA MASCHILE COME QUESTIONE POLITICA CONTRO LA NOSTRA LIBERTA’ E NON COME EMERGENZA PER LEGITTIMARE IL NUOVO PACCHETTO SICUREZZA (ddl733) ESPRESSIONE DI UNA POLITICA ESPLICITAMENTE RAZZISTA che individua nelle persone migranti il pericolo e nelle donne il soggetto debole da difendere.
Diciamo NO ad uno stato di paura che ci vuole docili, creato ad arte per tenerci chiuse in casa e sul nostro posto di lavoro. Scendiamo nelle strade, trasformando la nostra rabbia in lotta, riprendiamoci la notte e liberiamo le nostre città!