Eccolo puntuale, il grande blocco politico e dell’informazione; tutti uniti, compatti; tattica e strategia militare: colpire e affondare la protesta. Il fumo dei lacrimogeni non serve a far piangere i cattivi, (che se non ci solo li si inventa); serve ad annebbiare le coscienze di chi guarda da lontano nutrito con la menzogna della grande opera indispensabile .
Che nessuno sappia che il TAV è un ladrocinio sulla carne viva di tutt*, che il popolo che da vent’anni lo contesta con ragioni solide e ineccepibili con fatti e numeri e non i quaqquaraquà di progettisti e Rfi, sia invisibilizzato e con esso le innumerevoli persone che vi hanno portato solidarietà.
Il grande blocco ha risuonato con un grande rutto collettivo. Tutti; giornali, radio, televisioni, politici, tutti con enfasi, tutti insieme appassionatamente a dire che così non si fa … Bene, dicano allora che si fa quando ti progettano sulla testa, ti spremono fuori il liquido monetario fino all‘ultima goccia (perché il grosso del TAV lo pagheremo noi -1.200 euro a centimetro- e non l‘Eurpoa), ti ignorano quando va bene, ti menano quando va male. E quando il Maroni di turno, -beata l’ora- approfitta per alzare il tiro con il “tentato omicidio” ecco gli ipocriti che hanno lanciato il sasso nascondere la mano. Parliamo del PD naturalmente, ma anche Beppe Grillo, per quanto ci riguarda, se va a farsi notare da altre parti è meglio.
Così mentre il vero Crikka Block si accredita alla prossima TAVolata dell’ultimo magna magna; come dieci anni fa a Genova, si svelano le torture che le loro milizie non esitano ad erogare sui manifestanti; braccio armato del Bunga Block, con l’approvazione e l’adorazione dei PiDocc…