04.27.2022
25 Aprile 2022. Con i popoli oppressi. No alla vostra guerra!
Il 25 aprile in Italia è festa della liberazione dal nazifascismo, una data importante da ricordare, bellissima da far conoscere in tutto il mondo rispetto agli studi di genere e al ruolo attivo e rivoluzionario delle donne nella resistenza. Ma il 25 aprile, per noi oggi, è una data simbolica di lotta per rilanciare e riportare nelle strade, nei discorsi, nelle pratiche le lotte, le resistenze, la controinformazione rispetto ai fascismi che avanzano in un’ ottica tranfemminista, antifascista e internazionalista .
E per questo, purtroppo, oggi , davanti all’ invasione della Russia in Ucraina ci ritroviamo a parlare di guerra imperialista, anzi guerre imperialiste, cioè guerre fatte solo per la conquista di territori e risorse; guerre che, oltre a devastare tutto e opprimere, affamare, disperare i popoli e i territori in senso concreto e materiale, lo fanno anche a livello simbolico, distruggendo tutto quello che negli anni è stato costruito e negando l‘autodeterminazione delle soggettività e dei popoli: i ruoli di genere vengono rigidamente ripristinati, i razzismi inaspriti, le minoranze represse.
La guerra di invasione di Putin è la più grave minaccia alla pace internazionale. Il principale responsabile di questa pericolosa evoluzione è l’imperialismo statunitense, che dalla caduta dell’Unione Sovietica, attraverso l’espansione della NATO, ha consolidato la sua rete militare globale, e lanciato guerre di invasione come nei casi di Afghanistan e Iraq, per intensificare la sua ingerenza nelle varie parti del mondo e deporre governi a suo piacimento. Washington ha favorito in Russia e nell’Europa dell’Est l’adozione di un brutale programma neoliberista che ha creato le condizioni di instabilità e un vuoto di potere colmato da una deriva di estrema destra nella maggior parte di questi paesi, specialmente in Russia. Per questo, ma non solo, non siamo né con Putin né con la Nato, complici in questo tipo di strategia.
E’ in questa situazione che gli Stati nazionali Europei dimostrano e rivelano tutta la loro ipocrisia, i fascismi e neofascismi più o meno espliciti, le cattive alleanze, la propensione sempre più efficace al modello imperialista e neoliberista, in un atroce valzer di mostruose ipocrisie.
Infatti succede che la Polonia accoglie le donne ucraine sopravvissute agli stupri di guerra dei rastrellamenti di Putin ma impedisce loro di abortire , mentre in Italia sono benvenute dopo aver perso tutto , per essere mandate a lavorare in riviera dove la manodopera non si trova per il forte sfruttamento. Sono Polonia e Ungheria ad accogliere le rifugiate ucraine ma a respingerle se sono nere. Allo stesso modo le soggettività trans non possono lasciare l’ Ucraina e essere accolte perché nei loro documenti sesso e genere non coincidono. Chi sta accogliendo le persone in fuga dalla guerra sono Stati che non hanno diritti riproduttivi , che sono usciti o vogliono uscire dalla Convenzione di Istanbul, che da anni sono diventati paesi a zero accoglienza di migranti e rifugiatə mentre non hanno neanche il coraggio di pronunciare il nome di Putin , sottendendo un tacito appoggio filoputiniamo.
Contemporaneamente la propaganda di Putin per la prima volta nella storia riconosce le minoranze lgbtqa+ invitandole, anzi, costringendole ad arruolarsi dopo che per decenni le ha solo perseguitate , negato ogni spazio di esistenza e autodeterminazione anche nel diritto e senza nessuna sanzione per questo.
In una democrazia liberale e legislativamente più avanti in tema di diritti civili, come l’Italia , l’ imperialismo guerrafondaio viene sostenuto con un continuo aumento delle spese militari per appoggiare la Nato: soldi che sono stati sottratti alla sanità ancora piegata (dalla pandemia) e dagli aiuti alle donne in difficoltà e ai nuclei più poveri, mentre il costo della vita diventa sempre più alto.
Vediamo ancora una volta come le polarizzazioni Nato – Russia risultano insensate in una connesione internazionale dove lo Stato Nazionale Patriarcale è sempre presente e attivo.
Da transfeministe antifasciste abbiamo ben presente come questa polarizzazione risulti inutile rispetto all’avanzamento delle destre in Europa, aventi come programma “bloccare l’ immigrazione e aumentare le nascite“, poco importa se si dovesse arrivare a negare il diritto all aborto e adottare “lgbtq free zone”, senza che la sedicente civilissima Unione Europea faccia nulla. Programma che si prende sempre piu spazio in maniera strategica con ingenti somme di denaro che provengono allo stesso modo e in connessione tra loro da oligarchi russi di cui segnaliamo Malofeev, il quale sostiene che “tocca a noi restituire all’ Occidente il favore della liberazione dal comunismo anticristiano”. Questi soldi finanziano movimenti ultracattolici e conservatori tipo Citizen Go in Spagna o Manif pour tous in Francia, ma sono somme che provengono anche da e verso gli Stati Uniti. Tanti soldi per finanziare movimenti e campagne che riescono a fare pressioni sul Parlamento Europeo e organizzare eventi internazionali con agende segrete tipo il Word Congress of Family. Come si puo’ capire dal loro programma iniziale gli estremisti cattolici sono alleati dei partiti di destra e neofascisti .
Agiscono su due fronti: nei paesi dove le destre sono già in piena ascesa populista, lo fanno attraverso leggi e programmi politici “Pro vita e famiglia”, negli altri, tipo l’ Italia, attraverso associazioni apparentemente dal basso o in maniera simbolica facendo pressioni che non hanno potenza nel diritto ma hanno funzione nell’immaginario collettivo poichè celano fini populisti. Questo avviene, ad esempio, attraverso la costruzione del fantasma del “gender”, in attesa che personaggi inquietanti delle destre nazionali tipo Pillon e Salvini possano prendere spazio e, che politicanti di destra nelle giunte comunali e regionali, possano lavorare per l’implementazione di queste politiche oscure.
Di fronte a tutto questo e alle nefandezze che una guerra comporta su tutto ma soprattutto sui corpi delle donne e delle minoranze, noi trans femministe antifasciste siamo in un perenne stato di resistenza e allerta:
– condanniamo , denunciamo gli stupri di massa come strumento di guerra compiuti dai soldati russi , chiediamo forti sanzioni e condanne per le violenze in atto
– ribadiamo la solidarietà attiva a tutti i popoli oppressi dalle guerre
– siamo interconnesse ai movimenti antimilitaristi femministi russi che lottano per la pace e sostengono le persone vittime delle forti repressioni di Putin contro chi prova a sabotare la guerra
– sosteniamo il no alla guerra della neonata e transnazionale Assemblea Permanente Contro la guerra che con lo slogan “Strike the world” sta costruendo giornate di sciopero internazionale per sabotare la guerra.
– invitiamo a creare e solidarizzare con atti di resistenza sui terriori , a creare momenti piccoli di controinformazione e momenti grandi di sciopero e solidarietà internazionale,ma anche e soprattutto di antimilitarismo e sabotaggio. A questo proposito prendiamo ad esempio e siamo solidali con il movimento di donne, lesbiche, trans e soggettivita non binarie presenti e attive in Sardegna che, in un tranfemminsmo legato all’antimilitarismo e per la liberazione dei territori da guerra e violenze sull ecosistema, da quando è iniziata la guerra , tentano azioni di sabotaggio, blocchi e sanzioni dei luoghi fisici e simbolici di questa guerra, che siano aereoporti militari o basi Nato.
Buon 25 aprile! Buone resistenze per un mondo transfemminista, ecologista, libero da cattofascisti e imperialismo
Mujeres libres Bologna