Riprendiamo da facebook e traduciamo: un messaggio da parte delle donne di Jinwar.
Come donne di Jinwar vi stiamo mandando questo saluto e questo appello. Come avrete saputo, le minacce turche di iniziare un’offensiva nel Nord Est della Siria (NES) si sono intensificate.
Questo tentativo di occupazione è un attacco diretto ed esistenziale sulle nostre vite, sul nostro significato di esistenza, la nostra società, le nostre conquiste e lotte come donne.
Jinwar è solo uno degli spazi che sono in pericolo di sparire nel caso di una occupazione turca. Il villaggio si trova vicino al confine turco ed è l’Autonoma Amministrazione del NAS che è stata ufficialmente fondata nel 2014n come progetto politico multietnico, radicato nella lotta storica del popolo curdo per il riconoscimento politico, di uguaglianza, e di democrazia.
Senza la rivoluzione del Rojava e l’esperienza delle lotte delle donne in tutte le geografie e tempi storici, Jinwar non sarebbe esistito.
Sono passati quasi tre anni dalla preparazione sul campo per far partire la costruzione di Jinwar. Da allora, molte cose si sono sviluppate, migliaia di persone sono venute a sostenere la costruzione. Il villaggio è cresciuto ed è diventato un posto molto conosciuto e vivace, importante per molt* nella regione.
Qui vivono donne e bambin*, sviluppando una vita comunitaria, imparando, condividendo, lavorando nei campi e negli orti, nell’accademia, nella scuola, nel panificio, nel negozio del villaggio, nel centro per la salute.
Jinwar rappresenta la realizzazione del sogno di una vita libera, la capacità delle donne di unire le loro forze, conoscere, e sviluppare alternative comunitarie in tutti gli aspetti della vita, malgrado gli attacchi e le dificoltà che fanno parte del percorso.
Non possiamo accettare di perdere quello che è stato costruito da tant*. Facciamo un appello a tutte le donne e a tutte le persone affinchè sostengano la nostra resistenza. Alziamo le nostre voci ed agiamo per la liberazione delle donne, lottiamo per delle alternative.
Difendiamoci reciprocamente contro l’attacco dello stato turco e tutte le altre forme della violenza e dell’oppressione patriarcale.
Jin, jiyan, azadi!