Antonio Zichichi, il fisico, l’emerito, il presidente mondiale della federazione degli scienziati ha lasciato il suo messaggio di fine anno che è questo: “teorie su colpe umane nel global warming sono inquinamento culturale”, e la perla è questa: Sfido i climatologi a dimostrarmi che tra cento anni la Terrà sarà surriscaldata. La storia del climate change è un’opinione, un modello matematico che pretende di dimostrare l’indimostrabile“.
Nel suo intorno intanto, al 31 dicembre 2015 c’è un clima primaverile, noi nella pianura friulana abbiamo le fragole mature nell’orto, nelle montagne non c’è un fiocco di neve, in GranBretagna invece c’è un sacco di acqua per le 9 alluvioni della tempesta Frank mentre dall’altra parte dell’Atlantico pure gli USA sono in piena emergenza alluvionale mentre a NewYork natale è in maniche corte ma in Turchia nevica alla grande e in Russia invece, dove dovrebbe nevicare, gli uccellini cinguettano per non parlare del Polo Nord dove il 30 dicembre si contavano fra i 0 e i 2 gradi.
Ma la specie umana c’entra poco, dice lui che è anche ottimista. Continuiamo così.
I pessimisti invece, come ogni fine anno riprendono i 50 più cupi grafici fatti di parametri e misure che si suppongono scientificamente accettati. Date un occhio per farvi un’idea.
In ogni caso, buon anno.