Brindano. Brindano, applaudono, si autoapplaudono e si congratulano per l’accordo sul cambiamento climatico di COP 21.
Lo fanno anche certe associazioni ambientaliste come WWF e Legambiente alle quali sta a cuore, a nostro avviso, molto più la prima parola che la seconda della loro definizione; basta leggere Cogliati Dezza: presidente di Legambiente il quale si ritiene certo che si va in modo irreversibile verso un futuro libero da fossili e che si pongono le fondamenta per affrontare sul serio la crisi climatica che affligge il pianeta.…. Come se la crisi climatica fosse una malattia da virus alieno… Per favore! Chi si esprime così già suscita poca credibilità; figuriamoci poi quando aggiunge che gli impegni già annunciati alla vigilia della Cop21, secondo le prime valutazioni, se rigorosamente attuati sono sufficienti a ridurre soltanto di un grado circa il trend attuale di crescita delle emissioni di gas-serra, con una traiettoria di aumento della temperatura globale che si attesta verso i 2.7- 3°C” …. e allora? Dove sta la serietà nell’affrontare le afflizioni del pianeta?
Lo sapevamo che COP21 era un gran ciurlare nel manico. Sì.
La dice un po’ più giusta Marica Pierri: COP21 non riduce di 2, aumenta di 3.
Siamo alla frode e al falso; “It’s a fraud really, a fake…” dice James Hansen: E’ una stronzata dire di avere un obiettivo limite di due gradi e provare a fare un po’ meglio verificando il tutto ogni cinque anni. Sono parole senza valore. Non c’è azione, solo promesse….
La strategia del salame di cui si parlava qui.
Niente di che. Tutto come prima, con un’illusione in più per chi ci crede.
Chi no, continua la lotta.Una foto dalla manifestazione del 12 dicembre a Parigi alla conclusione di COP21