I NoTav sono perseguitati speciali; le donne NoTav anche di più.
Come potremmo spiegare altrimenti questa cosa della richiesta di sorveglianza speciale per Chiara, a suo tempo processata per terrorismo (!!!) Claudio, Mattia e Niccolò per l’attacco al cantiere di Chiomonte nel 2013, dove l’unico ferito risultò essere un compressore?
Come ricorda Radio Blackout è il primo caso recente di sorveglianza speciale contro militanti antagonisti accolto da un tribunale, a fronte delle numerose richieste per altri compagni in giro per l’Italia che sono state rifiutate.
La sorveglianza speciale è una misura, peraltro molto discussa a livello della sua ammissibilità costituzionale, che può essere applicata su una base del tutto arbitraria di sospetti, senza nessuna prova di commissione di illeciti, e, quello che è anche più osceno, sulla base di un profilo psicologico del soggetto, tracciato da chi si ritiene depositario della pubblica moralità.
Non ci sembra un caso che sia stata proposta ed accettata per Chiara: una donna; e comunque un altro precedente nell’acutizzarsi della repressione delle proteste NoTav.
Nell’intervista qui Chiara spiega anche in che cosa consiste questo ulteriore tentativo del potere tutto di chiudere la bocca a chi invece continuerà a gridare la sua ribellione.