Grazie al Family Day di sabato scorso abbiamo scoperto l’esistenza di Kiko Arguello e soprattutto ne abbiamo ascoltato il pensiero che potete leggere ed ascoltare qui.
Il bello viene dopo le citazioni ed elucubrazioni filosofico teologiche con la spiegazione del femminicidio che si ha quando, in ambito ateo, la donna sottrae amore e ruolo (di marito) all’uomo, il quale precipita in un inferno esistenziale e per far capire alla donna la sua profonda sofferenza, uccide anche i figli.
Nell’ateo, perchè lì, non essendoci Dio, è la moglie che conferisce l’essere come persona all’uomo dicendogli “Tu sei mio marito” e così lui si nutre dell’amore della moglie.… sicchè se questo viene a mancare: patatrak.
Certo, sono argomentazioni per credenti, ma questo non le rende meno brutte, ma proprio perchè è brutto il mondo di questo Arguello che è tutto coniugato in un maschile universale dove il suo soggetto è sempre l’uomo perchè, ...il problema è che non possiamo vivere senza essere amati prima dalla nostra famiglia, poi dagli amici a scuola, poi dalla fidanzata e infine da nostra moglie“.
Lo applaudono anche le donne… probabilmente le sposate e sottomesse Miriano style, che, se possibile, ha tenuto in quell’occasione un discorso ancora più brutto.
Articolato ma profondamente brutto nella sostanza; la valorizzazione della differenza che è solo quella che riconosce lei cioè tra maschio e femmina, stop. Ciò che riconosce lei è nell’ordine della natura, se ne deduce che tutto ciò che non si definisce in quei precisi termini sessuati, quelli e solo quelli, è avverso alle leggi della natura e poi…Dio perdona, ma la natura no, … “ci dispiace per quelli che si sentono discriminati, ma è la natura che discrimina non noi...” dice a ore 2:16:04 del video.
Amen-