L’ultima violenza che ci possono fare è quella di quando siamo mort* e allora la famiglia, la società, la chiesa… tutti quelli che fanno le norme alle quali ti devi conformare, vogliono l’ultima parola su quella che è stata la tua vita, cioè che sei stat* tu.
Leelah, prima di suicidarsi ha spiegato bene le violenze subite; l’ultima, che lei non può raccontare è quella dei media che parlando della sua morte: la sua via di uscita da un’identità negata, di ragazza intrappolata in un corpo di ragazzo, continuano a nominarla al maschile; insipienti e ottusi, insensibili rispetto alla sua lettera che pubblicano più sotto e che si chiude con un disperato “sistemate la società. Per favore”.
Sì, sistemiamola perchè il corpo che ci appartiene non può esserci cucito addosso come la nostra peggior prigione.